11 Dicembre 2016
Pinerolo. San Maurizio tra restauri e progetti turistici

«Certo, si tratta di un restauro artistico come ne avvengono in tante altre chiese. Fin qui, nulla di speciale. Ma ciò che lo rende particolare è il riuscitissimo connubio con il mondo della scuola: infatti, per gli studenti delle classi 3 e 4 liceo dell’Istituto Maria Immacolata di Pinerolo, essere in un certo qual modo “protagonisti” della varie fasi del lavoro e poi, aver avuto il privilegio e l’emozione di raccontarle al pubblico, è stato sicuramente un grande guadagno, sia dal punto di vista culturale, sia da quello umano». Con queste parole don Massimo Lovera, parroco di San Maurizio a Pinerolo, ha commentato la serata, svoltasi in basilica lo scorso 7 dicembre, che ha visto la presentazione ufficiale del restauro dell’altare laterale e della tela dedicati a Maria Vergine Assunta, situati nella navata sinistra della chiesa. Gli allievi del liceo dell’IMI, insieme ai restauratori ed ai componenti il gruppo di progettazione, hanno illustrato il percorso di tutela e di valorizzazione compiuto. Hanno portato il loro saluto il vescovo Pier Giorgio Debernardi, l’assessore comunale alla Cultura, Martino Laurenti, ed il presidente della sezione pinerolese di Italia Nostra, Maurizio Trombotto. In rappresentanza dell’Istituto Maria Immacolata, la direttrice suor Rinangela Pairotto ed il vice-preside del liceo, Simone Ballari. Spiega don Lovera: «Durante lo scorso anno scolastico, i liceali dell’IMI sono stati protagonisti di un progetto didattico pilota – legato al restauro dell’altare dell’Assunta – in cui, attraverso giornate di “cantiere aperto”, hanno avuto modo di incontrare le persone che hanno realizzato i lavori e con esse si sono confrontati, in stretto collegamento con gli argomenti affrontati in classe nelle lezioni di Storia dell’Arte (prof.ssa Maria Carla Ferrio) e Scienze (prof. Emanuele Canale)». Ma non finisce qui. Prosegue il parroco: «Tale iniziativa ha portato ottimi risultati e pertanto evolverà in un’attività di alternanza scuola-lavoro, che renderà gli studenti ancor più coinvolti nelle tematiche di tutela e di valorizzazione dei beni culturali e del territorio pinerolese. Opportunità didattiche che porteranno a formare giovani maggiormente consapevoli e preparati circa il patrimonio per il quale essi stessi, in futuro, dovranno scegliere e agire». La serata è stata inframezzata da apprezzati interventi musicali a cura degli organisti della basilica: Mauro Ello, Emanuele Massello, Stefano Menegatti e Amedeo Ripa di Meana.
Storia di un restauro
L’intervento di restauro, sotto l’alta sorveglianza del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, è stato eseguito dal Consorzio San Luca di Torino, grazie all’importante sostegno economico da parte della Compagnia di San Paolo e della Fondazione CRT, nonché di due fedeli benefattori. I lavori sono stati portati avanti sotto la direzione degli architetti Paolo Bertero e Manuela Ghirardi, con la supervisione da parte di Valeria Moratti, funzionario dell’arte ed ex sovrintendente per i Beni Storici ed Artistici della Regione Piemonte. Iniziati nel 2012, i restauri si sono conclusi verso la fine della scorsa estate, con l’esito di riconsegnare alla Diocesi e alla città un prezioso dipinto risalente al Seicento, gravemente danneggiato nel corso dei secoli, sia per ragioni cronologiche, sia a causa di alcuni malriusciti tentativi di rimediare. Quali erano i rischi? Andiamo con ordine. Per quanto riguarda l’altare ligneo, l’arredo si trovava in cattive condizioni di conservazione, con gravi danni alle superfici decorative (in doratura a foglia) ed alcuni problemi di mantenimento della struttura; a tutto ciò andavano sommati alcuni maldestri tentativi di porvi rimedio, oltre ad un attacco da parte di una colonia di insetti, che interessava particolarmente le zone inferiori dell’altare. La pala d’altare (raffigurante Maria Vergine Assunta col Bambino e i santi Antonio abate, Cunegonda e Apollonia) si presentava in gravi condizioni di conservazione (fori, lacerazioni e tagli), addirittura in procinto di distacco.
E ora tocca al campanile
Il completamento del restauro rende ovviamente molto soddisfatto don Lovera, il quale annuncia di avere in mente, per la basilica, alcune idee molto innovative (e ambiziose), come spiega egli stesso: «Stiamo mettendo in piedi un progetto molto importante: grazie al generoso contributo della Compagnia di San Paolo e alla collaborazione con l’amministrazione comunale, tra non molto apriremo un cantiere finalizzato al restauro del campanile della basilica (di proprietà della parrocchia), che ci consentirà di porlo in piena sicurezza». Per i lavori si prevede un lasso temporale di un paio d’anni, al termine dei quali «la possibilità di visita avrà sicuramente un grande appeal turistico: proprio per questo motivo, insieme all’Ufficio diocesano per la Pastorale del Turismo, diretto da Silvia Richiardone, e alle associazioni culturali del territorio, stiamo ipotizzando la creazione di un percorso di visita specifico. Sarà possibile ammirare lo splendido panorama della città di Pinerolo dalla cima del campanile, salendo le scale interne della torre fino all’altezza delle campane». Il campanile di San Maurizio, realizzato a partire dal XIV secolo, è il simbolo principale della città di Pinerolo; la sua guglia supera i quarantacinque metri e dall’ultimo balconcino si può godere una vista spettacolare che va dall’intera corona alpina sino a Superga, per chiudere sulla Rocca di Cavour. L’attuale stato di degrado rende la scala interna molto insicura. Il progetto prevede due tipologie di azioni: il recupero e l’adeguamento funzionale della scala di accesso alla sommità e la valorizzazione del ruolo di simbolo della torre, attraverso alcune attività, accomunate dalla denominazione “Luci”.
Il progetto “Luci”
“Luci della Citta”: per circa tre mesi, dal tramonto all’alba, nei momenti in cui il cantiere riposerà, le facciate e la guglia del campanile saranno illuminate: allo scoccare di ogni ora, come a richiamare lo scandire del tempo dell’orologio e delle campane, il colore delle luci, in modo delicato e graduale, cambierà. “Luci del Domani”: come già avvenuto per il restauro dell’altare dell’Assunta, attraverso altre giornate di “cantiere aperto” gli studenti del liceo dell’IMI incontreranno le maestranze che opereranno all’interno del campanile e con loro si confronteranno. “Luci tra le note”: serate di concerti scandiranno il raggiungimento degli obiettivi del progetto. “ Luci all’Orizzonte”: l’alto punto di osservazione permetterà di introdurre spunti di analisi paesaggistiche, rafforzando il valore storico ed artistico delle nozioni che già vengono trasmesse ai turisti attraverso le visite guidate organizzate a Pinerolo. “ Luci e Sapori”: i visitatori potranno assaporare le vedute panoramiche dal campanile a conclusione di un gustoso percorso tra le raffinate eccellenze culinarie pinerolesi.
Vincenzo Parisi
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