22 Aprile 2013
Pinerolo. La città si interroga sulle nuove povertà

Il 18 aprile scorso, incontro zonale delle parrocchie e delle associazioni
«Desidero esprimere tre ringraziamenti: il primo perché, nella zona pastorale Urbana, da tanto tempo desideravamo un incontro come questo, di comunione e progettazione; il secondo, per le cose belle che facciamo: il trovarci insieme e raccontarle è una spinta ad incoraggiarci a vicenda; il terzo, perché questa serata si inserisce nell’orizzonte ecclesiale indicatoci da papa Francesco, per una nuova primavera evangelica». Queste parole del vescovo Pier Giorgio Debernardi, pronunciate prima di invocare la benedizione finale sui partecipanti, hanno calato il sipario sull’incontro, tenutosi lo scorso 18 aprile a Pinerolo (nel salone Engim dell’Istituto Murialdo), delle parrocchie e delle associazioni ecclesiali facenti parte della Zona Urbana. Organizzatori e moderatori della serata, don Franco Pairona (giuseppino, parroco di San Leonardo Murialdo a Pinerolo e vicario episcopale della Zona Urbana) e Livia Gavarini (responsabile dell’Ufficio diocesano Ecumenismo e Dialogo Interreligioso). Don Pairona tiene a rimarcare che «questa iniziativa è stata un venire incontro a un desiderio del nostro vescovo, dal momento che la Zona Urbana non si era più ritrovata insieme da tanti anni». Circa le finalità della serata, «la prima è il fatto che siamo Chiesa e vogliamo esserlo anche a livello cittadino, non solo chiusi nelle proprie realtà parrocchiali: occorre ragionare, pensare insieme. La seconda, in continuità con l’assemblea diocesana dello scorso anno, è l’approfondimento del tema della povertà e delle risposte ecclesiali ad essa». Gremito il salone, con la rappresentanza della quasi totalità delle parrocchie della Zona Urbana: San Donato, San Maurizio, Cuore Immacolato di Maria (San Lazzaro), Spirito Santo, Santi Michele e Lorenzo (Tabona), San Leonardo Murialdo, Madonna di Fatima, San Verano (Abbadia Alpina). Assente la parrocchia di San Pietro Val Lemina. Presenti in sala anche esponenti del Rinnovamento nello Spirito Santo e di alcune associazioni civili ed ecclesiali (AVASS, Centro Ecumenico di Ascolto, Consulta diocesana dei Laici, “Buon Samaritano”, Centro di Aiuto alla Vita). Nel corso del saluto introduttivo, Livia Gavarini, ha rimarcato che il senso di questo incontro è illustrato anche dal fatto che, nella Bibbia, la chiamata di Dio è sempre comunitaria. Hanno poi preso la parola alcuni esponenti di parrocchie e associazioni impegnate direttamente nel contrasto alla povertà, per un racconto e una condivisione delle esperienze in atto nella città di Pinerolo. Il Centro Ecumenico di Ascolto, nonostante la crescente difficoltà a reperire le risorse economiche necessarie per far fronte a tutte le richieste, rappresenta un importante punto di riferimento ed è espressione concreta della collaborazione tra Chiesa cattolica e Chiesa valdese. Le comunità parrocchiali Santi Michele e Lorenzo, San Maurizio e San Lazzaro portano avanti un servizio di ascolto e aiuto materiale (fornitura di prodotti alimentari e sostegno economico). Carlo Gonella ha presentato il progetto “Rete Casa del Pinerolese” (che si sta costituendo in associazione), una forma di risposta solidale all’emergenza casa (affitti a prezzi sostenibili, con fondo di garanzia e vantaggi per i proprietari). Casa Nazareth, delle Suore di San Giuseppe di Pinerolo, ha scelto invece di puntare, per le donne ospiti del centro, sull’istituzione di “borse lavoro” (attraverso una collaborazione con la Provincia). I volontari dell’associazione “Buon Samaritano” (avente sede nella parrocchia Madonna di Fatima) raccolgono cibo fresco al mercato di Pinerolo il sabato mattina, per poi distribuirlo insieme a prodotti alimentari di altro tipo. I rappresentanti delle parrocchie Spirito Santo e San Donato hanno messo particolarmente l’accento sull’emergenza educativa e culturale (figlia di quella economica) che riguarda i bambini e i ragazzi. Entrambe le comunità cercano di farvi fronte proponendo esperienze di doposcuola pomeridiano e di attività oratoriane. Tirando le fila dei vari interventi, la moderatrice Gavarini ha infine richiamato tre aspetti essenziali: «l’importanza di mettersi in ascolto delle persone, dal momento che non siamo dei distributori automatici di cibo; l’impegno nel dare autonomia e dignità alle persone che chiedono aiuto; la crescente povertà umana, educativa e culturale, che tocca in maniera particolarmente preoccupante le giovani generazioni». Oltre all’esigenza di potenziare e allargare il più possibile la rete di collegamento (anche on line) tra i vari centri di aiuto, in margine alla serata è stata formulata la proposta di costituire un gruppo ristretto, con un rappresentante per ogni parrocchia e associazione, che porti avanti le istanze operative emerse durante l’incontro.
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