8 Luglio 2015
Pinerolo. Le comunità ecclesiali hanno attivato un progetto di tirocinio solidale

8 luglio 2015
Da alcuni mesi le realtà ecclesiali di Pinerolo – parrocchie San Donato, San Maurizio, Spirito Santo, Madonna di Fatima, Cuore Immacolato di Maria (San Lazzaro), San Leonardo Murialdo e San Verano (Abbadia Alpina); Chiesa evangelica valdese e Chiesa ortodossa romena; comunità religiose dei padri Oblati di Maria Vergine e delle Suore di San Giuseppe di Pinerolo – hanno dato vita, insieme, a una nuova iniziativa di solidarietà. Ne abbiamo parlato con don Franco Pairona, parroco di San Leonardo Murialdo e vicario diocesano della Zona pastorale Urbana, con padre Ciprian Ghizila, pope della chiesa ortodossa romena santo Stefano il Grande, e con Davide Rosso, presidente del Concistoro della Chiesa valdese di Pinerolo.
Perché questa iniziativa?
Pairona: «Principalmente per due motivazioni: mettere in atto gesti comuni tra le realtà ecclesiali di Pinerolo, come quelli già attivati negli anni (Centro Ecumenico di Ascolto ed Emporio Solidale “Una Goccia”), cercando di superare la tendenza, ancora troppo presente, a portare avanti le proprie iniziative di solidarietà senza confronto con le altre realtà. L’altra motivazione è il tentativo di passare dalla logica dell’assistenzialismo alla logica del recupero di potenzialità lavorative».
Rosso: «Di fronte alla crisi che stiamo vivendo, l’idea è stata quella di mettere insieme le forze per provare a dare un segno di speranza e anche di ecumenismo praticato, visto che le chiese coinvolte sono tre (cattolica, valdese e ortodossa); un segno di azione cristiana, di impegno “con” il prossimo e non solo “per” il prossimo, che parli alla società ed esprima una testimonianza del Regno».
Ghizila: «Si è voluto fare un passo avanti rispetto alle iniziative precedenti nell’intenzione di aiutare le persone a riacquistare autonomia, a recuperare la dignità data dal lavoro».
In che cosa consiste esattamente il tirocinio lavorativo e perché è stata scelta proprio questa forma?
Rosso: «Dopo un lavoro di preparazione del progetto è stato avviato un tirocinio lavorativo della durata di sei mesi sostenuto economicamente dalle comunità ecclesiali coinvolte. A beneficiare del progetto, iniziato lo scorso 1 aprile presso la Casa dell’Anziano “Attilio Fer” di Pinerolo, è una signora ucraina segnalata dal Centro Ecumenico di Ascolto. La tirocinante svolge le mansioni di inserviente presso la struttura che si è resa disponibile ad accogliere il tirocinio, ed è seguita dall’Associazione Volontari Oratorio San Domenico e, per gli aspetti più tecnici, dal CFIQ (Consorzio per la Formazione, l’Innovazione e l’alta Qualità). Grazie al tirocinio la signora avrà la possibilità di rinnovare il permesso di soggiorno in Italia e potrà ottenere i titoli per il corso da OSS (Operatore Socio Sanitario). Un’ esperienza che al momento sembra funzionare, con la beneficiaria e i responsabili della struttura che hanno espresso in una breve relazione di “metà percorso” la propria valutazione positiva».
Pairona: «È stata scelta questa forma perché tra quelle previste dalla legislazione vigente sembrava avere le caratteristiche più appropriate per mettere in atto una realtà di recupero di potenzialità lavorative».
Qual è il coinvolgimento delle varie comunità?
Ghizila: «Sostengono economicamente il tirocinio, il cui costo per tutta la sua durata è di circa 4.000 euro. Le varie comunità hanno dichiarato la propria disponibilità a coprire la spesa e mensilmente stanno versando quanto di loro competenza. Hanno attivato un tavolo che prima ha progettato l’iniziativa ed al momento sta monitorando il suo svolgimento».
Cosa si intende fare una volta terminato questo primo tirocinio?
Rosso: «Vista la positività dell’iniziativa ci si sta interrogando su come farla conoscere e su come darle un seguito. Certo occorre che le comunità abbiano le possibilità economiche per continuare nel loro sostegno. Ma i segnali che ci giungono fanno ben sperare per un proseguo del progetto in autunno».
Livia Gavarini
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