28 Marzo 2022
Pinerolo. Il gioco della ciminiera: chi salvare tra cicogne, edifici storici e supermercati?
Un’antica ciminiera ospita da anni un nido di cicogne. Ora però il proprietario vuole abbattere il manufatto per far posto a un supermercato. Ma molti cittadini non sono d’accordo e se n’è discusso anche in consiglio comunale.
La petizione
«Per costruire un ennesimo supermercato hanno dato l’autorizzazione all’abbattimento della ciminiera che ospita una famiglia di cicogne stanziali sita nei pressi della caserma dei Vigili del Fuoco di Pinerolo. Quelle cicogne sono ormai simbolo della nostra città e trovo non percorribile l’idea balzana del Comune di traslocare le stesse su un palo nel parco Olimpico. Le Cicogne sono animali protetti e in questi giorni incominceranno a deporre le uova. Fermiamo la follia umana e salviamo un piccolo angolo di natura, che ci racconta dell’alternarsi delle stagioni, dell’amore fedele, della bellezza pacifica di questi meravigliosi animali».
36mila firme pro cicogne
Con queste parole la cittadina Simona Casadei ha lanciato la petizione online per “Salvare Le cicogne di Pinerolo” con lo scopo, al momento, di raggiungere 50mila firme ottenendo in due settimane oltre 36mila sottoscrittori.
L’antefatto
Facciamo un passo indietro. Su un terreno privato, vicino alla caserma dei Vigili del Fuoco di Pinerolo, dovrebbe essere costruito un nuovo supermercato. Per tale ragione il privato ha deciso di abbattere la storica ciminiera dove le cicogne, da anni, hanno deciso di creare la loro abitazione diventando il simbolo della città. Per porre rimedio allo sfratto dei volatili l’amministrazione si è prontamente attivata. La soluzione trovata è quella di costruire un palo con sopra una piattaforma, ubicato al Parco della Pace, dove le cicogne potranno fare il loro nido.
C’è bisogno di un nuovo supermarket?
Si tratta di una scelta obbligata e non troppo gradita dall’amministrazione Salvai. Il primo cittadino, in campagna elettorale, aveva affermato: «A Pinerolo sono tre le tipologie di investitori: i costruttori di supermercati, chi vuole creare studi medici associati o locali per la movida nel centro storico». In quell’occasione Salvai, coerentemente con quanto portato avanti nel precedente mandato amministrativo, aveva espresso il suo disappunto verso la costruzione di nuovi supermercati poiché la città non ne è affatto sprovvista. Inoltre, l’amministrazione Salvai è da sempre contraria al consumo di suolo vergine, punto cardine della variante al piano regolatore delle “3R” approvata la scorsa consiliatura.
L’assessore Proietti: il privato ha tutto il diritto di fare quello che ritiene più idoneo
La vicenda dello sfratto delle cicogne è giunta in aula nel Consiglio Comunale del 23 marzo, durante il quale l’assessore all’ambiente Giulia Proietti ha fatto luce sulla vicenda: «Nel 2021, in Consiglio, è passata una delibera dove, i consiglieri di maggioranza, mi domandarono di chiedere al proponente di garantire la sistemazione del giaciglio delle cicogne in un luogo con caratteristiche similari per non perdere questa ricchezza che abbiamo». Proseguendo poi: «Qualche settimana fa è passata un’altra delibera per far sì che il nido non venga spostato adesso, in periodo di cova, ma nei mesi tra ottobre e febbraio e che la ricollocazione sia totalmente a spese del proprietario del terreno». L’assessore ha concluso con una considerazione: «L’intervento è su suolo privato e il privato ha tutto il diritto di fare quello che ritiene più idoneo per sé».
Il dubbio di Berti
Il consigliere di centro destra, Giuseppino Berti, ha avanzato un dubbio circa la possibilità di creare un supermercato sull’area in questione, poiché quando, nel 2012, fu realizzato il Piano del Commercio l’area non venne inserita nel documento.
Che cosa ne diranno le cicogne?
Nonostante l’amministrazione si stia attivando per tutelarle, l’ultima parola spetterà proprio alle cicogne. Accetteranno di traslocare al Parco della Pace?
Marco Calliero: un crimine verso l’identità del territorio
Al di là delle cicogne, c’è chi si preoccupa anche della poca considerazione pinerolese per gli edifici industriali storici. «Il setificio Vagnone di Abbadia – scrive Marco Calliero, studioso a cui devono molto gli amanti della storia locale -. Un altro opificio storico di Pinerolo in pericolo. Oramai sono a rischio estinzione. Più ancora delle cicogne. L’accanimento del Piano regolatore comunale su questi luoghi è scientifico. Un autentico crimine verso l’identità del territorio».
Lorenzo Battiglia
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