19 Giugno 2011
Pinerolo e il calcio, un amore difficile

Intervista al presidente del F.C.D. Pinerolo Franco Barbero, 68 anni, residente a Candiolo. Da due anni è presidente del F.C.D. Pinerolo. Ha alle spalle vent’anni di attività a Candiolo (allenatore delle giovanili e, per un periodo, anche arbitro), dodici a None (allenatore, dirigente e poi presidente), otto a Castagnole (presidente) e sette ad Airasca (presidente).
Un bilancio della stagione calcistica appena terminata.
Abbiamo raggiunto il settimo posto nel campionato di Eccellenza. Considerando che il nostro scopo, essendo una squadra neopromossa in questa categoria (dopo aver vinto il torneo di Promozione nella scorsa stagione 2009/2010), era quello di raggiungere una salvezza tranquilla, direi che sono molto soddisfatto, nonostante un finale di stagione con qualche patema evitabile.
Prospettive e obiettivi per il campionato 2011/2012.
Il mio intento è quello di allestire una squadra competitiva (cercando alcuni aiuti dal punto di vista economico). Dobbiamo far giocare i giovani, valorizzando quelli provenienti dal nostro vivaio; è motivo d’orgoglio il fatto che una decina di essi, nati tra il 1992 e il 1995, saranno inseriti stabilmente nella rosa della prima squadra. Mi auguro di riuscire a disputare un altro campionato tranquillo, di metà classifica.
Il F.C.D. Pinerolo e la città: un rapporto difficile, vero?
Sì, purtroppo l’ambiente pinerolese non dimostra nessun interesse nei riguardi del mondo calcistico locale, non si riesce a trovare neanche degli sponsor piccoli, nonostante il nome della società sia storicamente importante e blasonato. Speriamo, nonostante tutto, di agganciarne qualcuno, che ci consenta così di garantirci un futuro più sereno dal punto di vista societario e di squadra.
Ci sono realtà urbane più piccole di Pinerolo le cui squadre di riferimento militano in Serie B o, addirittura, in Serie A. Un sogno proibito per noi?
Per ora direi proprio di sì, perché è impensabile arrivare a certi livelli se non si ha alle spalle un industriale con una certa forza economica. Le squadre (di Serie A o B) rappresentative di città con meno abitanti rispetto a Pinerolo hanno tutte questa caratteristica. Come società, abbiamo già ridotto di molto le spese, ma non basta. Puntiamo forte sullo sviluppo del settore giovanile, sulla crescita dei nostri ragazzi. L’elemento economico è ormai fondamentale nel calcio: basti pensare che sono molte le società, militanti in campionati diversi, che non riusciranno ad iscriversi alla prossima stagione calcistica.
Gli spalti del “Barbieri” sono tristemente deserti…
Purtroppo è vero. E per la squadra è molto scoraggiante giocare in uno stadio semivuoto. La città di Pinerolo, date le sue dimensioni, dovrebbe avere, in media, almeno duecento spettatori a partita. Invece, fra abbonati e paganti, arriviamo a malapena alla metà.
Uno dei fiori all’occhiello di quest’anno è sicuramente la nascita del Pinerolo FD.
Sì, abbiamo aggregato a noi la squadra del Pinerolo FD (Football for Disabled), nata grazie alla collaborazione con l’associazione “Il raggio” (cooperativa sociale). Domenica 5 giugno si è svolta a Pinerolo, al campo “F.lli Martin”, la prima partita ufficiale (nell’ambito della manifestazione “Porte aperte allo sport”) contro i Dragons (una squadra torinese di disabili). Devo dire che mi sono commosso, è stato davvero un momento emozionante. Mi è stato riferito che, la notte precedente la partita, i ragazzi del Pinerolo FD non hanno dormito per la trepidante attesa. È stata una giornata bellissima, indimenticabile. I giocatori tutti i lunedì si allenano al Barbieri: la nostra società ha messo a disposizione del Pinerolo FD, oltre al campo, le maglie e tutte le attrezzature necessarie. Ogni volta che mi incontrano, mi salutano e mi abbracciano. Queste cose dovrebbero far riflettere i genitori dei nostri bambini e ragazzi che praticano il calcio: oggi non abbiamo più valori, abbiamo solo pretese!
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