23 Giugno 2015
Pinerolo città liquida?

23 giugno 2015
Seduto in sala d’aspetto davanti alla porta d’imbarco del volo per Milano, all’ aeroporto di Madrid, osservando il via vai degli sconosciuti che mi stavano attorno, tranne quelli della RAI con cui avevo svolto la missione scientifico-televisiva sulla preistoria dell’arte delle caverne, mi è venuta in mente la definizione di società liquida. Concezione sociologica che considera l’esperienza individuale e le relazioni sociali segnate da caratteristiche e strutture che si vanno decomponendo e ricomponendo rapidamente, in modo vacillante e incerto, fluido e volatile.
Il sociologo di origine polacca Zygmunt Bauman, novantenne grande “Maître à penser” contemporaneo, sostiene che la passata società moderna era solida e l’attuale post-moderna è liquida. Trascinando con sé tante memorie del passato ma anche tante speranze del futuro, è «liquida» perché i confini e i riferimenti sociali si perdono ed i poteri (di tutti i tipi) si allontanano dal controllo e dall’esperienza delle persone. Secondo Bauman, ignoranza, impotenza, frustrazione, sono le condizioni dell’esistenza umana contemporanea.
In una stagione di cambiamenti continui, divisa tra un progresso tecnologico che avanza e la perdita dei valori e delle sicurezze che caratterizzavano la società di un tempo, la paura rischia di essere una compagna di strada permanente, anche per la nascita di nuove reti e connessioni “aliene”, di fatto omologanti, inafferrabili e indefinibili. Sono vortici, “black hole” di disorientamenti e stordimenti dove le persone esperimentano il vuoto della società ed il depauperamento dell’individualità. L’individuo si ritrova ad essere un “punto instabile” in un “universo di oggetti in movimento”.
Inoltre, l’incontro tra le persone nei luoghi pubblici è un incontro fra estranei. Bauman evidenzia anche il fatto che ci siano dei non-luoghi, come ad esempio gli aeroporti (o i supermarket), dove il passaggio della gente in questi siti non dà ai luoghi stessi nessun senso. Luoghi liquidi appunto, come è l’aeroporto Barajas di Madrid dove, aspettando l’aereo per l’Italia, ho rimuginato sull’applicabilità di queste teorie per Pinerolo.
Questi concetti di nuovo status sociale degli individui ha certo prodotto novità: ad esempio l’aumento di gruppi o enti come espressioni strutturate della nuova società civile, quella che si confronta con tutti e con i rappresentanti dei poteri territoriali nelle varie declinazioni culturali, politiche, amministrative, religiose. Ne cito tre recenti che conosco meglio perché ho contribuito personalmente alla loro fondazione: Italia Nostra del Pinerolese con il comandante partigiano Ettore Serafino nel 2008, successivamente il Centro Studi “Silvio Pellico” ideato da Marco Civra per la rinascita delle “Terre d’Acaia”, infine, nel 2014, il LaPiS – Laboratorio per un Pinerolese Smart, capitanato da Luigi Pinchiaroglio.
Questi raggruppamenti organici, unitamente ad altri operanti nel Pinerolese, sono il nuovo che tendenzialmente cambia le prospettive, ad esempio per le prossime elezioni amministrative di Pinerolo, in primis. I vecchi gruppi oligarchici degli scorsi decenni hanno fatto il loro tempo e credo siano coscienti che hanno ormai esaurita la loro funzione di operare per il bene generale dei cittadini e del territorio. Anche il territorio è profondamente cambiato, purtroppo in peggio: abbiamo perso importanti presìdi territoriali al servizio della comunità e, ulteriore pena, il patrimonio monumentale edilizio pubblico avanza spedito sulla via del degrado irreversibile.
Chi saprà, tra i candidati a Sindaco di Pinerolo che si sfideranno per l’investitura, invertire la grande disaffezione per il voto democratico che caratterizza anche il Pinerolese “liquido”? Occorreranno necessariamente programmi elettorali innovativi, creativi, intelligenti, sostenibili, condivisi e credibili. Per dirla con Bauman, occorrerà un candidato Sindaco con un team (giunta pre-dichiarata con i curricula a posto), una squadra di governo giovane, innovativa, creativa, colta, preparata, intelligente, ovviamente ben solida e non liquida, in grado di creare entusiasmo, partecipazione e richiamare, motivati, tutti i cittadini al voto.
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