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Giovani  

La notte dei "Magnin": una tradizione che si rinnova a Frossasco

La notte dei

A Frossasco la sera del “giovedì grasso”, 27 febbraio 2025, diventa il regno dei coscritti diciottenni che rievocano la tradizione dei “magnin”.

La notte del Giovedì Grasso a Frossasco si tinge di nero, di festa e di tradizione. I protagonisti indiscussi sono i “Magnin”, giovani che un tempo si preparavano alla leva militare, e che oggi portano avanti un’usanza antica e affascinante.

Un tuffo nel passato

I Magnin, ricoperti di fuliggine dalla testa ai piedi, rievocano gli antichi calderai che giravano per il paese offrendo i loro servigi. In cambio, ricevevano generi alimentari come uova, vino, salumi e formaggi. Con questi doni, le madri preparavano un pranzo speciale per i Magnin, mentre la sera si univano alla festa anche le ragazze e i giovani coscritti.

Tra tradizione e innovazione

Se un tempo i Magnin si spostavano con carretti, oggi sfrecciano per le vie del paese a bordo di trattori, un’innovazione introdotta circa quarant’anni fa. Ma l’essenza della tradizione rimane intatta: la questua, il divertimento e lo spirito di comunità.

La “plandrasa”: un tocco di femminilità

Non può mancare la figura della “plandrasa”, un giovane Magnin travestito da donna. Questo personaggio, con il suo abbigliamento provocante, aggiunge un tocco di colore e di allegria alla festa.

Un cuore d’oro sotto la fuliggine

Nonostante l’aspetto un po’ inquietante, i Magnin hanno un cuore d’oro. Il venerdì mattina, infatti, fanno visita ai bambini delle scuole, portando sorrisi e divertimento.

Giovedì Grasso 2025: un appuntamento da non perdere

Il 27 febbraio 2025, Frossasco si animerà nuovamente con la festa dei Magnin. Un’occasione unica per immergersi in una tradizione antica, fatta di folklore, divertimento e spirito di comunità.

Curiosità aggiuntive

  • La tradizione dei Magnin non è esclusiva di Frossasco, ma è presente in altre località del Piemonte, con alcune varianti.
  • Il termine “Magnin” deriva dal mestiere del calderaio, che un tempo era molto diffuso nelle campagne.
  • La fuliggine, utilizzata per mascherarsi, rappresenta il lavoro dei calderaio, sempre a contatto con il fuoco.
  • La “plandrasa” aggiunge un tocco carnevalesco alla festa, rompendo gli schemi e portando allegria.

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