Il Comune e l’ANPI di Cumiana, l’ANPI “Nicola Grosa” di Torino, l’ANPC di Torino e il Centro Studi Giorgio Catti l’ 8 gennaio 2023 ricordano i partigiani caduti il 30 dicembre 1944 alla cascina Richetta di Cumiana.
Domenica 8 gennaio 2023
- il comune di Cumiana,
- l’ANPI sezione di Cumiana
- l’ANPI Nicola Grosa di Torino,
- l’ANPC sezione di Torino
- e il Centro Studi Giorgio Catti
commemoreranno i partigiani caduti il 30 dicembre 1944 alla cascina Richetta di Cumiana.
Il programma della commemorazione
Il programma prevede
- il ritrovo alle 10 in piazza Martiri,
- seguirà alle ore 10:30 il saluto delle Autorità a Cascina Richetta di Cumiana.
- Alle 10:45 l’inaugurazione del QR Code come primo esempio di QR Code nel pinerolese. Sarà così possibile ascoltare e leggere sul proprio cellulare una scheda relativa alla drammatica morte dei tre partigiani Daghero, Catti e Levrino. In questa occasione sarà disponibile il quinto numero degli opuscoli dei Ricci dove Carlo Maffei racconta di quattro russi fucilati alla Verna.
Il racconto della strage
Don Felice Pozzo (1904-1956) parroco di Santa Maria della Motta di Cumiana racconta la terribile strage, che è raccolta nel prezioso volume di don Giuseppe Tuninetti «Clero, guerra e resistenza nella diocesi di Torino (1940-1945).
La fine di Lupo, Catti e Levrino
Il 9 settembre 1944 «…..altro rastrellamento. Vengono da me alcune donne piangenti perché mi rechi dai tedeschi a intercedere per i loro mariti presi come ostaggi. Vado immediatamente e parlando francese riesco a far liberare i sette uomini. Dopo il rastrellamento di novembre, mercé l’aiuto dei confratelli della San Vincenzo, posso distribuire denari e indumenti alle famiglie dei caduti». Il 30 dicembre 1944 i fascisti bruciano vivi i partigiani Gianni Daghero «Lupo», Giorgio Catti, Michelino Levrino.
«Appena avvisato mi precipito; prego sui morti e poi, essendo tutti gli uomini nascosti, mi fermo ad aiutare le donne per salvare il grano, i mobili e la casa civile».
Giorgio Catti
Giorgio Catti (1925-1944), cattolico, nasce a Torino da modesta famiglia, iscritto all’Azione Cattolica, nel febbraio 1944 raggiunge i partigiani del «Gran Dubbione», guidati da Silvio Geuna e costituiti da giovani cattolici, parte della brigata Val Chisone. Al nome di Giorgio Catti è dedicato il Fondo storico sulla Resistenza nell’Archivio arcivescovile di Torino.
Graziella Luttati