24 aprile 2015

Sabato 11 aprile scorso si è svolta una cerimonia commemorativa presso il cippo dei partigiani in località San Martino a Cantalupa. Il sindaco Giustino Bello, i consiglieri ed il gruppo Alpini hanno dato il benvenuto a tre ospiti tedeschi venuti a rendere omaggio ai caduti italiani, tedeschi e austriaci morti in quella radura il 4 novembre 1944.

Si tratta del vice sindaco della città di Erlangen (Baviera) Elisabetta Preuss, Manfred Kirscher dell’associazione Alleanza per la pace di Erlangen e don Mathias; i tre visitatori sono stati ospiti del comune di Cumiana che ogni anno invita una delegazione dalla città in cui visse Anton Renninger, il tenente delle SS che decretò l’uccisione di 51 civili cumianesi il 3 aprile 1944.

Tra le note degli inni nazionali, di “Lili Marlen” e di “Bella ciao”, il sindaco Bello e il vice sindaco Preuss hanno ricordato i tristi eventi bellici e sottolineato i valori di pace, libertà e democrazia che devono essere alla base dei rapporti tra gli stati europei che hanno vissuto la catastrofe della Seconda Guerra Mondiale. Presso il cippo dei caduti sono stati posti dei mazzi di fiori offerti dalla città di Erlangen.

Miriam Paschetta

Appuntamenti

Stasera 24 aprile, alle 21 presso la Biblioteca A. e N. Coassolo verrà presentato il libro “La Resistenza in Val Chisone” di Angela Trabucco. Interverranno l’autrice, il sindaco di Cantalupa Giustino Bello e il comandante partigiano Rodolfo Sacco.

Sabato 25 aprile presso la località Caduti di San Martino alle 10 sarà celebrata dall’eucaristica animata dalla banda Filarmonica Pinerolese e dalla Schola Cantorum. Alle 10:45 si terrà la cerimonia commemorativa presso il Cippo dei Caduti in zona San Martino con intervento delle autorità.

Alle 11 ci sarà un rinfresco presso la casa dei Partigiani offerto dalla famiglia Monge. Alle 12:30 inizierà il pranzo alpino presso la sede ANA (info 333.92.89.406 – Gino).

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Da sinistra Gisutino Bello (sindaco di Cantalupa), Paolo Poggio (Sindaco di Cumiana), Serafino-Monge, Elisabetta Preuss, Manfred Kirscher e don Mathias