Val Noce. Continuano le vicende Annovati e Tre Denti
Continua la difficile lotta alla disoccupazione in Val Noce. A Frossasco si sente come sempre più imminente la chiusura dello stabilimento Annovati: infatti dal tribunale fallimentare di Ravenna arriva la notizia della ricerca di un concordato preventivo con il quale il Gruppo Trombini, gestore della fabbrica, cerca un accordo con i suoi creditori. La situazione finanziaria ed economica del Gruppo è pesantissima: il bilancio del 2011 si è chiuso con un passivo di 23 milioni e mezzo di euro; il passaggio dai bilanci positivi (sopra di 926mila euro nel 2006, un milione nel 2007) a quelli negativi avviene nel 2008 con un bilancio in rosso per tre milioni, saliti poi a sette l’anno seguente. Ora i professionisti incaricati da Trombini hanno due mesi di tempo per presentare il piano di ristrutturazione del debito e soddisfacimento dei creditori. Se il tribunale lo riterrà congruo, verrà avviata la procedura e dovranno essere i creditori ad approvarlo. In caso contrario si andrà verso il fallimento. Il sindaco di Frossasco, Franco Cuccolo, vede la situazione come estremamente critica: «Il concordato preventivo è, nella maggior parte dei casi, l’anticamera della chiusura. È molto difficile che riescano a saldare gli enormi debiti che hanno. Per il momento non si vedono molte prospettive future».
Naturalmente se Atene piange, Sparta non ride: infatti continuano le difficoltà anche a Cantalupa per quanto riguarda l’hotel Tre Denti. Pare che la nuova gestione avesse firmato un accordo con il sindaco Giustino Bello con cui si impegnava a mantenere e reintegrare alcuni dipendenti che ne avevano fatta richiesta, dopo il licenziamento dovuto al cambio di gestione. Questo non è mai avvenuto. Inoltre i dipendenti continuano ad aspettare i pagamenti degli ultimi mesi di lavoro, uniti a tredicesima e tfr. Per tutti questi motivi lunedì 25 marzo ci sarà un incontro tra il sindaco, l’attuale gestione e i sindacati. «Bello – ci rivela uno degli ex-dipendenti coinvolti – è determinato e deciso a non farsi prendere ulteriormente in giro anche perché hanno dei contratti aperti con il comune». Insomma si prospetta un “braccio di ferro” molto agguerrito.
La difficile situazione economica del territorio è messa ulteriormente in crisi dalle normative che sono state emendate negli ultimi mesi per il controllo dei comuni e delle loro spese. Queste regole riguardano soprattutto i paesi sotto i 3000 abitanti che hanno già dovuto, per legge, consorziarsi nel fornire molti servizi. All’arrivo di nuove leggi di controllo i comuni della Val Noce, insieme a molti altri del pinerolese, hanno immediatamente sentito la necessità di votare in maniera contraria all’approvazione di queste norme. Tuttavia questo avrebbe portato allo scioglimento dei consigli comunali da parte del prefetto di Torino. «Per questo motivo – ci spiega Cuccolo – abbiamo preferito far passare la normativa con un voto favorevole e tutti gli altri astenuti. In seguito abbiamo scritto al prefetto una lettera, firmata dai sindaci di tutti i comuni del pinerolese, manifestando il nostro disagio e chiedendo d’incontrarlo. Non ci resta che aspettare la sua risposta».