26 Aprile 2021
Pian dell’Alpe. Il poligono non è affare solo del Parco
Se si fosse trattato di pellerossa – a proposito della polemica sollevata recentemente dal presidente dei Parchi Alpi Cozie, Mauro Deidier, sul poligono di tiro di Pian dell’Alpe -, potremmo dire che nell’incontro dello scorso 14 aprile gli ufficiali Maurizio Candeloro, Emanuele Dimitri e Danilo Aloisi del 3° Reggimento Alpini e del Battaglione Susa, il sindaco di Usseaux Andrea Ferretti e lo stesso Deidier hanno fumato il calumet della pace.
All’origine della tensione, i bossoli rinvenuti dal presidente Deidier durante un suo sopralluogo a Pian dell’Alpe, zona che da decenni viene usata dall’esercito per delle esercitazioni.
Se in passato tra militari e territorio era sorto qualche attrito, «negli ultimi anni – sottolinea il sindaco Ferretti – i rapporti sono migliorati molto e potrebbero testimoniarlo anche i dipendenti del Parco. Ne è prova il fatto che quando mi è giunta la segnalazione dei bossoli rimasti sul terreno (era la mattina della vigilia di Pasqua), ho sentito a mia volta il 3° Alpini, che già nel pomeriggio ha provveduto alla pulizia del sito». Da notare che la bonifica è regolata da un disciplinare che viene rinnovato ogni 7 anni (quello attuale scadrà nel 2023) e da un regolamento specifico (in vigore dal 2018 e fino al 2023) per l’utilizzo del poligono adottato dall’autorità militare. «Dopo tutte le esercitazioni (che sono tra marzo e maggio) avviene una prima pulizia – ricorda Ferretti – completata al termine del periodo, quando la neve va via, da una bonifica puntuale».
Tutto è bene quel che finisce bene? Sì, anche se Ferretti ci tiene a mettere in chiaro qualcosa: «Anche nel caso si voglia ridiscutere la questione con l’esercito, sarebbe il caso di farlo in modo coordinato tra i vari enti del territorio e non su iniziativa di uno solo, col rischio di compromettere i proficui rapporti di collaborazione costruiti negli anni. Bisogna inoltre tener conto che la presenza dell’area di esercitazione del poligono di Pian dell’Alpe è funzionale, vista l’evoluzione avuta dall’esercito con i militari professionisti, alla permanenza del 3° Alpini a Pinerolo (con annessi e connessi)». Senza Pian dell’Alpe, insomma il 3° Alpini potrebbe subire la sorte toccata in passato al Nizza Cavalleria…
GR
LASCIA UN COMMENTO
Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. Visualizza l'informativa privacy. I campi obbligatori sono contrassegnati *