9 Agosto 2020
[Photogallery]. Il vescovo Derio alla messa in valle al Lago dell'Uomo
![[Photogallery]. Il vescovo Derio alla messa in valle al Lago dell'Uomo](https://www.vitadiocesanapinerolese.it/wp-content/uploads/2024/03/19-17.jpeg)
Nel pomeriggio del 9 agosto il Lago dell’Uomo (a Prali nella conca dei 13 laghi) è stata la cornice dell’ultima Messa in valle 2020. Il vescovo Derio Olivero, dando prova del suo recupero fisico, ha raggiunto la località dopo aver pernottato al Rifugio del Lago Verde e aver percorso la traversata da lì fino ai 13 laghi. «Percorrendo questa mulattiera di una bellezza incredibile – ha raccontato nell’introdurre la messa, monsignor Olivero -, ho pensato: “Sto camminando su una strada che non ho fatto io“, tutti i giorni ci troviamo a percorrere strade e usare cose fatte da altri. Anche la messa che stiamo per vivere propone dei riti che ci arrivano dalla tradizione». All’inizio della funzione, seguita da almeno trecento persone, Derio ha chiesto a tutti i presenti di pronunciare a voce alta il nome delle persone a cui personalmente intendevano dedicare la messa. Ad accompagnare la cerimonia liturgica presieduta dal vescovo Derio e concelebrata dal francescano Padre Sergio, un coro «senza nome», ma capace di toccare il cuore di molti con i suoi canti a cappella.
Durante l’omelia, il vescovo è partito nuovamente da una metafora legata alla montagna: «Un buon alpinista non arriva mai del tutto, nel senso che una volta salito ridiscende ma non si porta via la cima su cui è salito… però ama la bellezza della montagna e il cammino che ha fatto per arrivarci». E non soffermandosi sulle montagne già raggiunte «Dice: “io sono le montagne che non ho scalato” (per quante ne abbia scalate, sono sempre di più quelle dove non sono arrivato). Così anche nella nostra vita, noi non siamo i nostri “successi”: nel nostro lavoro, nei nostri affetti quando mai possiamo dirci arrivati? La vita è nel cammino e nella voglia di continuare a percorrerlo! E come ci insegna chi va per monti, la montagna inizia dal parcheggio, non ci sarebbero i passi successivi senza aver fatto i primi: la quotidianità non è mai banale!». Commentando il vangelo della domenica – quello in cui Gesù cammina sulle acque e salva Pietro che ha provato ad imitarlo -, il vescovo ha poi sottolineato: «Pietro è un sognatore, crede di poter camminare sulle acque ma si accorge che da solo non ce la fa e chiede aiuto a Gesù. È un sognatore “umile”, che riconosce i suoi limiti e capace di dire a Dio: “Tienimi!” (al contrario dei molti cinici superbi che si incontrano ogni giorno)».
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