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Città  

[ photogallery ]. Il vescovo Derio alla Giornata dell'Appartenenza

[ photogallery ]. Il vescovo Derio alla Giornata dell'Appartenenza

Il vescovo di Pinerolo Derio Olivero ha concluso con la messa in Duomo la Giornata dell’Appartenenza (abbinata a Porte aperte allo Sport) svoltasi il 18 settembre.

Pinerolo ha ospitato il 18 settembre in Piazza Vittorio Veneto (Piazza Fontana) la Giornata dell’Appartenenza abbinata a Porte Aperte allo Sport. Da un lato le associazioni laiche e religiose hanno mostrato alla cittadinanza le loro varie realtà di impegno, dall’altro numerosi gruppi sportivi hanno dato la possibilità a piccoli e grandi di sperimentare le loro discipline.

Foto Lino Gandolfo

 

Messa in cattedrale con le associazioni

A conclusione della giornata il vescovo Derio ha presieduto la celebrazione eucaristica alla presenza delle autorità cittadine e delle associazioni presenti alla manifestazione.

 

I canti di Vita che Canta e Mauro e Mega

Ad animare la funzione ha provveduto il coro Vita che Canta e dal soprano Mega Sihombing, diretti dal maestro Mauro Goia.

 

Nasi rossi testimoni del tempo

Al termine della celebrazione eucaristica il riconoscimento “Testimoni del Tempo ha premiato l’associazione Vip Pinerolo, i clown di corsia (nasi rossi) che cercano di portare un sorriso a chi si trova in ospedale, RSA e strutture sanitarie. 

 

La festa delle differenze

Nella sua omelia mons. Derio ha sottolineato il senso di gratitudine: «Mi viene da dire che la festa patronale è la festa delle differenze, guardate i colori degli stendardi, delle divise, delle casacche,  […] e credere che le differenze sono una ricchezza se tutti insieme ci rendiamo conto che apparteniamo a qualcosa di più grande di ciascuno di noi che si chiama Pinerolo […] tutti insieme in modi diversi apparteniamo a questa cosa che si chiama Pinerolo. Appartenere a una stessa città vuol dire essere grati di essere di Pinerolo. Una volta all’anno almeno ci fermiamo per dire “Ma che bello siam di Pinerolo!”, perché è una fortuna…»

 

Foto Lino Gandolfo

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