2 Febbraio 2021
Perosa Argentina. Risparmi nel nome dell'innovazione per Scuole e Comune

Quello del centralino comunale, che non riusciva passare tutte le chiamate ai terminali mobili dei dipendenti in telelavoro, era un problema. Così come la ridotta capacità della connettività che generava disagio nei docenti a svolgere la didattica per gli alunni che seguivano a distanza (quando alcune classe erano in presenza, mentre altre erano a casa). Ci ha messo mano un gruppo di lavoro formato da amministratori ed esperti del settore che ha verificato come presso le nostre scuole e il Comune negli anni erano state attivate 12 linee telefoniche e dati, costose rispetto ai servizi offerti.

Un investimento sulla rete di Comune e Scuole
Si è così deciso, come spiega il sindaco Nadia Brunetto, «di centralizzare la connettività Internet di uffici comunali ed edifici scolastici, unificare la rete locale costituendo un’unica rete integrata, quindi passare dall’attuale struttura telefonica ISDN con un unico centralino VoIP e configurare la nuova infrastruttura di rete per l’aggregazione di soluzioni di connettività indipendenti ed eterogenee quali WDSL, VDSL, FTTC in attesa di usufruire di una più performante linea FFTH». In questo modo «ora le scuole e il Comune ricevono 100 Mbit in dowload e 30 Mbit in uscita».
A questo punto, prosegue la sindaca «con una rete più performante grazie ai Fondi Covid 19 abbiamo implementato le dotazioni strumentali per le scuole, attraverso l’acquisto di 7 monitor interattivi, 4 pc portatili e 1 fisso, 1 TV mobile in modo che ogni classe, dall’infanzia alla secondaria di primo grado, fosse dotata di strumenti per la didattica digitale. Indipendentemente dalla pandemia, i ragazzi che frequentano una scuola di paese, come è la nostra, devono avere le stesse opportunità di chi va in una scuola di Torino o Milano». Una soluzione che permetterà agli insegnanti di lavorare meglio anche quando l’emergenza Covid sarà superata.
Banchi nuovi e componibili
Sempre in ambito scolastico: «Con il progetto fatto sui fondi Pon sono anche arrivati i nuovi banchi scelti dagli insegnanti delle nostre tre scuole, banchi che permettono la massima flessibilità in quanto componibili, a seconda delle attività da svolgere perché la scuola non è solo digitale, ma anche relazione e costruzione collettiva del sapere. Ambienti belli e funzionali là dove i nostri ragazzi passano buona parte della loro giornata influenza le relazioni reciproche e configura nuovi metodi di lavoro; allo stesso tempo attenzionando la sicurezza nella scuola primaria sono state cambiate tutte le porte tagliafuoco e ampliato il locale mensa per permettere il distanziamento durante i pasti». Con quest’ultimo bando, inoltre «è stato possibile per la scuola dell’infanzia, acquistare anche 20 brandine al fine di permettere a tutti i bambini delle due sezioni (3 – 4 anni) di fare la nanna il pomeriggio rispettando le nuove normative anti-covid. Arriverà a breve anche un grande televisore con carrello per raggiungere tutti i gruppi disposti nelle varie aule».
Al lavoro per migliorare la connettività dei privati
Non tutto è ancora ottimale per chi è costretto a seguire la scuola a distanza (problema diffuso nei paesi montani), ma il comune il suo lo sta facendo. Per i problemi di connessione degli studenti che vivono nelle borgate, racconta il sindaco «abbiamo offerto fin da subito, per i più grandi, spazi connessi all’interno del Comune nei quali potessero seguire lezioni o dare esami, ho nuovamente sollecitato OpenFiber, ma non abbiamo dati certi per quanto arriverà a coprire tutto il territorio, che secondo i programmi si sarebbe già dovuto avere nel 2019. In attesa all’interno del nostro territorio alcune società hanno già attivato la fibra occorre verificarne la presenza tramite contatti col proprio operatore; anche le Poste italiane offrono delle soluzioni soddisfacenti. Esistono poi delle società quali Elsynet o WAdsl che offrono servizi internet senza necessità di rete fissa. Avere la possibilità di collegamenti veloci permette ad esempio a chi deve lavorare o studiare da casa di farlo senza disagi, abbiamo verificato che fin dal primo lockdown c’è stato chi ha scelto di trasferirsi nella casa dei nonni in borgata. Ci fa molto piacere che i docenti e le famiglie riconoscano l’impegno e incontrandoci ci ringrazino, e siamo soddisfatti anche per gli alunni che hanno scelto di iscriversi alle nostre scuole».
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