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Territorio  

Perosa. A Balma Sarsenal un pannello illustra la storia di un partigiano

Perosa. A Balma Sarsenal un pannello illustra la storia di un partigiano

In quaranta hanno raggiunto Balma Sarsenal (Perosa Argentina), domenica 23 aprile 2023, per ricordare una vicenda partigiana che coinvolse Francesco Dema e alcuni suoi compagni.

 

 

 

 

Domenica 23 aprile 2023 quaranta persone hanno raggiunto Balma Sarsenal (a 1436 metri di altezza nel comune di Perosa Argentina), per rievocare la vicenda vissuta da un gruppo di partigiani in tempo di guerra. A guidare la comitiva Massimo Bosco, promotore dell’iniziativa insieme a

  • Associazione Poggio Oddone
  • ANPI Perosa e Valli
  • ANA di Perosa Argentina
  • CAI Pinasca
  • Comune di Perosa Argentina

Il luogo

Balma Sarsenal è situata sulle pendici del monte Uia, sopra Perosa Argentina, ed è forse il più grande rifugio roccioso della zona. Le sue dimensioni sono considerevoli: 25 metri di larghezza, sei di profondità massima, l’altezza nel punto massimo è di sei metri, con un muro di massi come riparo e, un po’ più avanti di questo, c’è un terrazzino di roccia che fungeva da vedetta.

 

La storia

Nella tarda estate del 1944, il partigiano Francesco Dema in modo accidentale si ferì gravemente ad una gamba e fu trasportato, non senza fatica, da sei suoi compagni nell’anfratto naturale di Balma Sarsenal. Da Albarea (Pinasca) dove si trovavano i partigiani alla balma, i partigiani dovettero salire, portando Dema su una barella di fortuna, a Cucetto, costeggiando la punta Merla per poi proseguire per le Cialmette (dove si riposarono un po’ nella palazzina di caccia degli Abegg), per poi scendere nella Comba di Pra Faièt, attraversare il Rio Albona e risalire con difficoltà il viottolo in mezzo alle rocce per giungere finalmente a Balma Sarsenal. Grazie all’aiuto, più o meno spontaneo di un infermiere (repubblichino “pentito”) prelevato in borgata Saretto (Perosa), la ferita di Dema fu medicata (furono applicati anche diversi punti di sutura). I partigiani con l’infermiere rimasero lì nascosti per dieci giorni; in quel periodo il giovane Gino Galliano di Pinasca si occupò di portare loro, non senza rischi, latte, viveri e informazioni.

 

La soddisfazione di Massimo Bosco

«Una giornata emozionante – racconta Massimo Bosco -. La camminata si è svolta piacevolmente tra racconti di vita rurale di un tempo in quei luoghi e storie di resistenza. Bruno Dema è un grande narratore, Stefano Martino un giovane appassionato della Resistenza. Un grazie di cuore all’Associazione Poggio Oddone, all’ANPI Perosa e Valli, all’ANA di Perosa Argentina, al CAI Pinasca e al Comune di Perosa Argentina. A coronamento della giornata, vi è stata l’inaugurazione del pannello descrittivo della storia di Dema e dei suoi compagni».

 

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