16 Giugno 2020
Per il turismo ci vogliono valli più... Forti!

Di rilancio della montagna spesso la politica si riempie la bocca, senza poi far seguire alle parole i fatti. Non sembra questa però l’intenzione di Monica Canalis, consigliera regionale del Partito Democratico, che il 21 maggio ha presentato due ordini del giorno che a breve saranno discussi dall’assemblea di Palazzo Lascaris. Se il primo documento – “Incentivi per gli insediamenti nelle zone montane” – si inserisce in un dibattito ricorrente a cui l’emergenza covid-19 ha dato nuova linfa e punta soprattutto a dotare la legge sulla montagna approvata nella scorsa legislatura dei regolamenti e provvedimenti attuativi, in modo da renderla efficace, il secondo Odg si dimostra fin dal titolo – “Valorizzazione culturale, turistica e sportiva delle fortificazione alpine piemontesi” – ben più ambizioso. «Le idee che ispirano l’ordine del giorno sono nate – spiega Monica Canalis – parlando con amministratori e associazioni delle valli Susa e Chisone, non tanto per dare lustro ai singoli monumenti, quanto per mettere in rete le fortificazioni, un patrimonio storico unico, e con un’azione di marketing territoriale capace di produrre sviluppo turistico».

Le proposte propugnate dalla dinamica Canalis vanno dalla redazione di un censimento delle fortificazioni all’elaborazione di un progetto di valorizzazione a tuttotondo con un apposito marchio riconoscibile (come è avvenuto con le “Residenze Sabaude”) e un format turistico basato su un trekking culturale tra i forti piemontesi; dal sostegno alla candidatura della rete di fortificazioni a “Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco” all’ospitare in queste strutture mostre temporanee di opere artistiche dei principali musei (che spesso non hanno lo spazio per esporle). «Sono tutte proposte praticamente a costo zero – sottolinea Canalis – che cercano di copiare modelli virtuosi presenti all’estero o in altre regioni: se il castello di Neuschwanstein è visitato da oltre un milione di turisti ogni anno e il Castello di Bard da circa 300mila, mentre la fortificazione piemontese più importante, il Forte di Fenestrelle, raggiunge a malapena i 45mila visitatori, significa che c’è del potenziale da sviluppare, ma bisogna cominciare a lavorare da subito. Anche perché se si vogliono coinvolgere le scuole, magari puntando su progetti di educazione al dialogo transfrontaliero e alla pace, bisogna presentare le proposte prima che inizi l’anno scolastico».
Il sindaco di Fenestrelle, Michel Bouquet, è tra gli ispiratori della Canalis e non nasconde l’entusiasmo per quel che potrebbe nascere: «Il potenziale storico e culturale delle fortificazioni è immenso e potrebbe attrarre un gran numero di persone, bisogna però iniziare a mettere tutto in rete. Ad esempio collegandosi al francese “Tour del Vauban” (ndr progettista di fortificazioni del Re Sole), sfruttando il fatto che il Vauban si occupò dell’ampliamento del Forte Mutin». Bouquet pensa anche a trekking sulle orme del Catinat come il Sentiero del Maresciallo – un percorso ad anello che in tre giorni di marcia toccherebbe tutti i trinceramenti realizzati nei vari secoli -, ma cova il sogno del Forte di Fenestrelle come Patrimonio Unesco: «Da soli non potremmo permetterci neppure le spese di candidatura, ma proponendoci insieme al territorio, alla Regione e alla Città Metropolitana possiamo farcela: il Forte diventerebbe il volano turistico di tutta la valle!»
GR
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