10 Settembre 2013
Fiaccolata e occupazione del Comune: ecco l'ultimo tentativo per salvare il Tribunale di Pinerolo

Martedì 10 settembre 2013
Buttiero: «Questo decreto è una “cosa sconcia” che ignora le esigenze reali dei cittadini»
I sindaci, i magistrati, gli avvocati, i cittadini … Nessuno ci sta ad accettare in silenzio e con rassegnazione il decreto con il quale il ministro Anna Maria Cancellieri condanna alla chiusura definitiva il Tribunale di Pinerolo. Dopo le parole e i commenti degli scorsi giorni, ieri il comitato pinerolese per la difesa del Tribunale ha deciso di passare all’azione. Questa sera verso le 17 un gruppo di manifestanti “togati” si troverà nella sede del Tribunale per poi dirigersi, con una fiaccolata, fino alla sala di rappresentanza del Comune che verrà occupata. Qui un un gruppo di ardimentosi trascorrerà l’intera notte in una simbolica veglia. Domani, poi, mentre una delegazione di parlamentari, tra cui Lucio Malan e Magda Zanoni, incontrerà il ministro Cancellieri a Roma, è prevista una manifestazione di fronte al municipio di Pinerolo. «La decisione è stata presa ieri sera – spiega il sindaco di Pinerolo, Eugenio Buttiero – e in poco tempo abbiamo avvisato tutti i sindaci del territorio per invitarli ad essere presenti». L’appuntamento è alle 10:30. E dalla 11, in contemporanea con Roma, si tenterà un collegamento diretto per avere notizie in tempo reale circa l’esito dell’incontro tra il ministro e i parlamentari che si sono mobilitati in difesa dei tribunali coinvolti dal decreto.
«Io mi ritrovo il Comune occupato – prosegue Buttiero, sempre più amareggiato -. Avevo già anticipato alla Cancellieri la possibilità di un simile rischio. Del resto l’insoddisfazione per il decreto è tanta perché va nella direzione dell’abbandono di un territorio e non solo del nostro. Mettendo insieme tutte le circoscrizioni coinvolte parliamo di più di un milione di cittadini. Inoltre non è da trascurare il risvolto economico della questione. Col tribunale si perderanno anche posti di lavoro». Una delle possibilità “accettabili era quella di mantenere il Tribunale a Pinerolo con il procuratore a Torino, ma da Roma anche questa ipotesi è stata scartata.
«Il ministro, che mi ha incontrato ma non mi ha ascoltato, – conclude il sindaco di Pinerolo – non vuole cambiare idea. Eppure è chiaro che hanno fatto un grosso errore e i costi anziché diminuire aumenteranno. Questo decreto è una “cosa sconcia” che ignora le esigenze reali dei cittadini e mira a desertificare un territorio!»
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