22 Dicembre 2014
Nuove farmacie: un’opportunità per i giovani
22 dicembre 2014
Incontro con Andrea Garrone, farmacista a San Germano Chisone e presidente rurale di Farmapiemonte.
Altamente improbabile l’apertura di una esercizio nel piccolo comune montano di Massello
È stata pubblicata, sul Bollettino ufficiale della Regione del 4 dicembre, la graduatoria del concorso pubblico straordinario per l’assegnazione di 147 sedi farmaceutiche disponibili per l’esercizio privato nei Comuni piemontesi.
Il Piemonte è tra le regioni in Italia che hanno portato a termine la complessa procedura concorsuale. E solo 4 regioni su 21 lo hanno indetto.
Il concorso era stato bandito a fine 2012 con il decreto Monti per estendere il servizio nel territorio e favorire possibilità occupazionali per i giovani farmacisti, anche in associazione.
Chiediamo informazioni a proposito ad Andrea Garrone, farmacista a San Germano Chisone e presidente rurale di Farmapiemonte, nonché membro della commissione del Bando che ha stilato la graduatoria. «È il primo concorso che si basava solo sui titoli e non su titoli ed esami: i voti di laurea, le doppie lauree, eventuali pubblicazioni. Inoltre era possibile candidarsi come singoli o come associazione. Per favorire i colleghi più giovani, scopo anche del Decreto Monti, in caso di parità di punteggio tra due associazioni, veniva avvantaggiata quella con l’età media inferiore».
Sono state presentate circa 1900 domande tra singoli e associazioni. Dal 4 dicembre, giorno di uscita delle graduatorie, tutti i candidati hanno 60 giorni di tempo per fare ricorso. Una volta interpellati, si parte dal primo candidato che ha la possibilità di scegliere la sede entro 15-30 giorni. Chi si presenta in gruppo ha il vincolo di rimanere in associazione per almeno 10 anni, pena la revoca della licenza, perché la valutazione è la somma delle competenze. In caso di sfaldamento dell’associazione, viene chiamato il primo escluso dalla graduatoria. Questo vincolo non ha, però, scoraggiato i giovani farmacisti: i primi 13 posti, infatti, sono stati assegnati proprio a delle associazioni.
«Siamo lieti che il servizio farmaceutico sia sempre più capillare – prosegue Garrone – ma in questo periodo anche le farmacie risentono della crisi, è la prima volta che le Farmacie licenziano dei dipendenti. Inoltre non penso che tutte le 147 sedi candidate avranno la loro farmacia, quelle appetibili saranno il 40%. Prendiamo un paese come Massello che ha solo 54 abitanti. È difficile pensare che un collega investa denaro – perché oggi è un grosso investimento aprire una sede farmaceutica – per un centro così poco numeroso. Anche per Angrogna, che da tempo aspetta la sua farmacia, vale lo stesso discorso. A Pinerolo città la sede sarà nella zona di Riva».
Anche la concessione alle Parafarmacie, iniziata con Storace e definita da Bersani, contribuisce alla crisi del settore. Su 16.000 farmacie già 4000 stanno chiudendo. Era già stato fatto presente al Governo Monti che il mercato dei farmaci non è elastico: non si possono aumentare le necessità di medicinali nella popolazione. Era inopportuno già nel 2012 il bando per le nuove sedi farmaceutiche.
Non perché a Natale bisogna essere tutti più buoni ma perché lo dicono i dati oggettivi ecco una buona notizia: «il nostro paese, come sistema sanitario farmaceutico è il terzo nel mondo, dopo Singapore e Hong Kong – spiega Garrone -. Con tante cose che non vanno in Italia, potremmo almeno mantenere le poche eccellenze che abbiamo!»
Cristina Menghini
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