11 Luglio 2018
Non ci sono più le feste di una volta!

Estate, tempo di vacanze. E tempo di feste, soprattutto in montagna.
Eppure dopo la tragedia del 3 giugno 2017 in Piazza San Carlo – quando in occasione della finale di Champions’ League tra Juventus e Real Madrid una donna perse la vita e molti furono i feriti a seguito di una calca incontrollata – una stretta è stata data a tutte le manifestazioni pubbliche. Anche a quelle tradizionali delle Pro Loco. Feste in cui, almeno nelle Valli, il buon senso, coniugato all’entusiasmo, ha sempre scongiurato malaugurati sviluppi.

E la maggior parte degli organizzatori di eventi si sono trovati a far fronte a molti appesantimenti burocratici. Marco Ventre, sindaco di Villar Perosa che ogni anno ospita il tradizionale vernissage della Juventus, ricorda: «Lo scorso anno l’organizzazione della partita della Juve è stata un’impresa: per approntare il piano di sicurezza ci siamo rivolti al dottor Amaro», un’autorità in materia «che segue le misure di sicurezza dei più grandi eventi anche a livello nazionale». E ovviamente adeguarsi a tutte le richieste necessarie per un’organizzazione inattaccabile è dispendioso: «Oltre al professionista, alla predisposizione delle vie di fuga e dei parcheggi, anche i dettagli come l’acquisto delle transenne antipanico comportano spese. Inoltre ci sono voluti molti steward più che negli anni precedenti». Al di là dei soldi, il sindaco ricorda anche il tempo necessario per tutte le autorizzazioni: «C’è stato un confronto molto lungo con le istituzioni. Per la partita della Juve sono dovuto andare ben cinque volte dal Questore!» Ma alla fine la determinazione villarese è stata premiata, anche se con una partecipazione di pubblico per forza di cose inferiore. La capienza massima non ha potuto superare le cinquemila presenze. Anzi «la portata massima – precisa Ventre – è stata di 4.999 persone, compresi i volontari del servizio». Parziale beffa: «Visti i posti limitati, la questura ci ha invitati a dichiarare il tutto esaurito qualche giorno prima dell’evento e così molti non sono venuti a Villar, anche tra quelli che avevano prenotato. E posti ce n’erano ancora!»
«In realtà la famigerata “Circolare Gabrielli” – spiega Alessandro Breusa della Pro Loco di Pomaretto – come tutte le circolari non istituisce nessuna nuova norma. Le regole c’erano già. Erano i controlli sulla loro applicazione ad essere meno rigorosi». E molte associazioni già ottemperavano alle prescrizioni di legge: «In occasione dei concerti o comunque di manifestazioni con un certo affollamento abbiamo sempre evitato, ad esempio, di servire bevande in bottiglie di vetro. Versiamo in bicchieri di plastica anche la birra in bottiglia». Non di meno gli adempimenti normativi sono pesanti per le associazioni di volontariato. «In teoria è prevista la formazione di tutti i volontari impegnati in una manifestazione. Ci vogliono poi almeno quattro persone che abbiano conseguito il patentino del corso antincendio con rischio medio-alto». E tutto ha un costo in denaro e tempo. «Abbiamo sempre avuto il piano di sicurezza, forse però bisognerebbe avere regole più semplici per i piccoli eventi» – riflette ancora Breusa –.
Bontà loro, i numeri di Piazza San Carlo, le Pro Loco non li vedranno mai.

A Perrero se ne parla e poi si gioca
Di fronte alle difficoltà a cui vanno incontro le sua associate, l’Unione Nazionale delle Pro Loco non è rimasta inerte.
A Roma il 14 giugno ad un incontro proprio con Franco Gabrielli, insieme ai rappresentanti dei “Piccoli Comuni” e a molti parlamentari piemontesi e ai sottosegretari all’Interno, l’UNPLI ha sollevato il tema della semplificazione delle norme di sicurezza, commisurandole alla dimensione reale dell’evento. Proposte importanti, ma che avranno bisogno di tempo per portare risultati.
Nella mattinata di sabato 11 agosto a Perrero, la “Libera Associazione Valli Chisone e Germanasca” organizza a tal riguardo un convegno con l’Unione Pro Loco per approfondire sia i problemi della Circolare Gabrielli sia altri aspetti di interesse per le associazioni. Beppe Agù, anima dell’evento, racconta: «Per rendere più leggera la giornata del convegno, nel pomeriggio è in programma il “1° Criterium dei Borghi & Lavatoi”. Una sorta di palio con giochi legati all’acqua per riprendere anche l’aspetto di aggregazione che il lavatoio aveva per le massaie impegnate nella fatica del lavare i panni».
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