11 Luglio 2023
Nasce la comunità energetica della Val Pellice. Il commento del professore Angelo Tartaglia
Il 29 giugno è stato siglato l’atto che decreta la nascita della CER, Comunità Energetica Valpellice. Si tratta della prima comunità energetica rinnovabile a impatto sociale ed ecumenica, ne fanno parte la Chiesa Valdese e la Chiesa Cattolica, imprese e cittadini. Come descritto nell’atto costitutivo, la CER si colloca territorialmente nel Pinerolese, nella Val Pellice, il territorio che parte da Bricherasio e si conclude con Bobbio Pellice, comprende 11 comuni e oltre 37mila abitanti.
Tra i progetti in vista vi è la dismissione di un sito industriale a Luserna San Giovanni, dal quale nascerà un campo da Padel che sarà energeticamente efficiente e che avrà lo scopo di coniugare i valori sportivi ad azioni concrete di risparmio energetico.
«Una comunità energetica che rappresenta il primo modello in Italia di questo genere per gli obiettivi che si prefigge e per gli attori che coinvolge: mondo della Chiesa Cattolica e Valdese, mondo dello sport con le strutture sportive, industria e cittadini. Una comunità, dove il coinvolgimento di tanti e significativi interlocutori porterà all’attivazione di una progettazione sociale che trasformi il concetto di comunità energetica, in quello di una comunità sociale e di condivisione di buone pratiche che diventa essa stessa modello di inclusione e di educazione» afferma Francesco Carcioffo, amministratore di Acea. La CER della Val Pellice, realizzata da Acea con Progetto Energheia, punta a diventare il centro propulsivo della comunità.
Angelo Tartaglia, professore emerito di Fisica presso il Dipartimento di Scienza Applicata e Tecnologia del Politecnico di Torino, tra i molti filoni di ricerca, si occupa da lungo tempo dell’impatto prodotto dalle attività umane sull’ambiente, e affronta spesso nei suoi dibattiti pubblici il tema delle comunità energetiche, su cui però non risparmia dubbi di genere legislativo: «Comunità del genere funzionanti in Italia ce ne sono molte poche, ma molte sono annunciate. Sono sviluppate in base ad una norma transitoria che è attualmente ancora in vigore e permette progetti di piccole dimensioni. La legge completa è stata attualmente pubblicata da un paio di anni e permette di arrivare a dimensioni più ampie, così si è giunti ad applicare il progetto su una scala più importante come la Val Pellice, ma continua a mancare un pezzo fondamentale che permetta a questi progetti di partire. Più precisamente la parte mancante riguarda la ridefinizione degli incentivi, che attualmente sono definiti da una norma transitoria. La scusa usata dal ministro è che l’Europa starebbe bloccando il lavoro. Questo non è del tutto vero. Il ministro, infatti, di sua iniziativa ha messo due cose diverse, la ridefinizione degli incentivi di cui stiamo parlando e i criteri di assegnazione dei fondi PNRR destinati alle comunità energetiche nei comuni al di sotto dei 5000 abitanti. I due aspetti non sono in alcun modo vincolanti l’uno all’altro ma effettivamente la seconda parte richiede l’intervento dell’Europa, si tratta di uno stratagemma che sta venendo usato per posticipare la pubblicazione. Questo perché? Perché le comunità energetiche in genere sono molto celebrate pubblicamente, ma è evidente che non siano ben viste dai grossi operatori commerciali, poiché se queste prendono piede è ovvio che il mercato dell’energia si riduce».
Federico Depetris
LASCIA UN COMMENTO
Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. Visualizza l'informativa privacy. I campi obbligatori sono contrassegnati *