3 Febbraio 2014
Martedì 4 febbraio a Pinerolo una fiaccolata per ricordare i suicidi a causa della crisi
3 febbraio 2014
L’esperienza dei forconi siciliani forse ha dato il là al movimento, ma ora quasi tutti i gruppi hanno preso le distanze. E cambiato nome. Per qualcuno resta buono “Comitato 9 Dicembre”. Altri hanno scelto altre denominazioni, come “Resistenza Italiana Pinerolese”. Quest’ultimo gruppo di matrice nostrana, dopo l’esperienza dei blocchi nel dicembre scorso, ha continuato a riunirsi regolarmente, coordinato dal cavourese Massimo Livrieri. Residente a Cavour con un’attività commerciale a Pinerolo, Livrieri ha una storia difficile alle spalle ma tanta determinazione per non soccombere alla rassegnazione che la crisi vuole imporre. «Il 9 dicembre scorso di fronte alla sede di Equitalia eravamo in quarantotto – racconta Livrieri -. Di lì è partita l’iniziativa dei rallentamenti che abbiamo poi deciso di sospendere volontariamente. Anche perché alcuni blocchi sono stati gestiti da “infiltrati” che non hanno nulla a che vedere con noi. In questa esperienza abbiamo apprezzato la presenza dei carabinieri che ci hanno aiutati a non fare sciocchezze.
E abbiamo anche conosciuto la Digos…». Ora, dopo il botto e i riflettori dei media, per il gruppo pinerolese è tempo di mettere insieme e chiarire le idee. «I problemi principali – prosegue Livrieri – sono la mancanza di lavoro e la pressione fiscale che ha portato molte – troppe! – persone a togliersi la vita. Noi vogliamo che questo non succeda più». Qualcuno ha intravvisto in questo movimento la mano dell’estrema destra. «Nulla di più falso. Noi non abbiamo e non vogliamo bandiere se non quella italiana. Questo frangente impone di essere uniti nell’esigere un paese più giusto e più etico. Ci è molto dispiaciuta la manifestazione dell’ANPI guidata dal sindaco di Pinerolo. Noi non siamo fascisti. Anzi. Anche per questo abbiamo chiamato il nostro gruppo “Resistenza Italiana Pinerolese”. Siamo in contatto con altri gruppi del Piemonte, ma ognuno si autogestisce». In occasione della manifestazione organizzata a Pinerolo, in piazza Vittorio Veneto, lo scorso 12 gennaio, erano infatti presenti i gruppi di Chieri e di Cuneo. «Con loro condividiamo gli stessi obiettivi, ma non esiste un coordinamento superiore». Il gruppo intanto – una quarantina di militanti in tutto – pensa già a darsi una forma giuridica. «Probabilmente ci costituiremo in associazione, anche per facilitare il rapporto con le istituzioni. Ma non diventeremo certamente un partito. La politica, così com’è, non ci interessa. Vogliamo smuovere il territorio, anche con serate a tema per sensibilizzare sulla situazione attuale che coinvolge tutti». La prossima iniziativa pubblica è fissata per martedì 4 febbraio. Alle ore 18 dalla parrocchia di San Lazzaro partirà una fiaccolata che percorrerà corso Torino per giungere di fronte al Municipio, con lo scopo di ricordare quanti – dipendenti e imprenditori – si sono tolti la vita a causa della mancanza di lavoro o dei debiti. Alla fiaccolata è prevista anche la presenza di Danilo Calvani, leader del “Coordinamento 9 dicembre”.
«La cosa tragica – conclude Livrieri – è che il continuo stillicidio di suicidi non scandalizza più. E nessuno ne vuole parlare!»
Patrizio Righero
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