3 Maggio 2011
Marco ha fatto centro
Abbadia Alpina. Il giovane Galfione è Campione Italiano 2011 di tiro con l’arco Nel panorama sportivo pinerolese da parecchi anni – più di 35 – opera in quel di Abbadia Alpina l’ASD Arcieri del Chisone. Nel campo di tiro di Via Bertairone 7 c’è sempre qualche arciere in azione: bersagli a distanze brevi per i principianti, bersagli su distanze lunghe – fino a 90 metri – per gli atleti di lungo corso. Sotto il pergolato che si sta risvegliando dai rigori dell’inverno incontriamo Marco Galfione, reduce dai Campionati Italiani Indoor 2011 tenutisi a Padova, dove si è classificato 1° nella Classe Allievi categoria Arco Olimpico, ottenendo il titolo di Campione Italiano 2011 sulla distanza dei 18 metri. Marco, studente al secondo anno al Liceo Scientifico Marie Curie di Pinerolo, ha con sé l’arco che utilizza nelle competizioni: un misto di tecnologia avanzata e tradizione che fanno di questa attività il più antico degli sport moderni. Marco ci dice che non era partito per Padova con grandi aspettative, ma la speranza di chi accede a queste competizioni a livello nazionale, dopo mesi di lunghi allenamenti e gare di qualificazione, è sempre quella di salire sul podio. E così è accaduto: già dopo due serie di frecce il suo nome è comparso sul tabellone al secondo posto e poi dopo un lungo testa a testa si è ritrovato primo. “È stato un grande sforzo non perdere la concentrazione sulla gara, non pensare a quello che sarebbe potuto arrivare dopo, ma solo alla prossima freccia, come lanciarla al meglio verso il centro del bersaglio, costruendo così il successo, senza mai mollare. Soprattutto verso la fine della competizione, dove la tensione è al massimo e il minimo errore può compromettere tutto”.
Alla fine ha ottenuto il proprio record personale, alzandolo di 11 punti e distanziando l’avversario più prossimo di ben 6 punti – un’enormità in gare di questo tipo. Poi gli abbracci, i complimenti dei compagni di gara e degli amici, il podio, la premiazione… quasi un sogno che si è avverato.
Ora, chiusa la stagione indoor, si riprende la preparazione per le altre competizioni all’aperto: prima il tiro di campagna – il cosiddetto Hunter e Field – con bersagli disposti nei boschi a distanze variabili conosciute e non, con tiri in salita e discesa a rendere più difficile il tiro. Poi preparazione per il tiro alla targa – chiamato genericamente FITA – considerato il massimo della difficoltà tecnica del tiro: gara sulle 144 frecce su 4 distanze, da 90 a 30 metri, che dura un’intera giornata. Uno sforzo fisico e mentale che premia chi ha i nervi più saldi.
Ma è ora di riprendere l’allenamento: linea di tiro, posizionarsi, incoccare, tendere l’arco, concentrarsi, mirare e scoccare la freccia verso il bersaglio con un gesto fluido e antico. Centro e ripartire con la prossima freccia: come nella vita!
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