10 Gennaio 2022
Lupus in Bufala, per sfatare le fake news sul lupo
Il progetto LIFE WOLPAlps EU lavora per favorire la convivenza tra lupo e uomo. Per questo presenta “Lupus in Bufala”, un manuale per smentire falsità e luoghi comuni sul predatore.
Il lupo, oggi, si può trovare in tutto l’arco alpino e non solo nelle aree montane. LIFE WolfAlps EU, in sua tutela, agisce su diversi fronti: la prevenzione degli attacchi al bestiame, l’antibracconaggio, il controllo di ibridazione e il monitoraggio della popolazione alpina dei lupi. Non ultimo, viene fatto un importante lavoro di comunicazione e divulgazione nelle scuole e sul territorio.
Il progetto LIFE WOLPAlps EU presenta “Lupus in Bufala”, il manuale di debunking realizzato con Facta News sul lupo.
Il manuale, in formato pdf, è disponibile online e liberamente scaricabile al link: https://www.lifewolfalps.eu/wp-content/uploads/2021/11/E2_deliveralble-Lupus-in-Bufala-ITA.pdf
Un manuale per sfatare i luoghi comuni
Perché serve un manuale per “sfatare alcuni miti sul lupo”? Perché ad oggi, purtroppo, molte persone non sono in grado di distinguere informazioni vere e false diffuse principalmente in rete e sui social media e questo genera confusione e rabbia.
Il manuale aiuterà gli utenti a sviluppare un senso critico, attuare un controllo delle fonti, contestualizzare la notizia e cercare le motivazioni per cui un articolo è stato scritto: semplicemente informare oppure suscitare stupore, interesse, creare una rete di condivisioni e click?
Il lupo e le sue abitudini
Non solo istruzioni per “smontare” le fake news; il manuale ha una sezione dedicata all’aspetto tipico del lupo e alle sue abitudini: di cosa si nutre, quando si riproduce, quanti branchi possono essere presenti in una delimitata area, cosa fare se si incontra un lupo. Interessante anche la sezione delle “false credenze” ancora oggi molto diffuse. Alcuni esempi? Che il lupo ululi alla luna, che sia stato reintrodotto (catturato in una zona e spostato in un’altra per ripopolarla), che sia pericoloso per gli esseri umani, che si nutra principalmente di pecore e bestiame (in realtà il lupo sceglie le prede più vulnerabili e la sua dieta è composta principalmente di animali selvatici).
Quiz e cruciverba
Il manuale termina con quiz e cruciverba sui termini più utilizzati nelle fake news: se non hai imparato la lezione, si può sempre ricominciare da capo!
Il progetto WolfAlps EU coinvolge quattro dei sette Paesi alpini. Da ovest verso est: Italia, Francia, Austria e Slovenia. Interviene inoltre nell’area dell’Appennino Ligure-Piemontese, corridoio ecologico fondamentale per la popolazione alpina di lupo.
Per ulteriori informazioni scrivere all’indirizzo email: info@lifewolfalps.eu
Che cos’è Life WolfAlps
LIFE WolfAlps EU è un progetto europeo finanziato nell’ambito del programma LIFE Natura e Biodiversità che mette in campo un partenariato internazionale di venti diversi enti e il supporto di sei co-finanziatori, tra i quali la Fondazione Capellino, secondo finanziatore dopo l’Unione Europa.
Migliorare la coesistenza tra uomini e lupi
Principale finalità del progetto è quella di ridurre i conflitti, ovvero di migliorare la coesistenza tra lupi ed essere umani. Questo obiettivo si raggiunge costruendo soluzioni condivise per garantire un rapporto equilibrato tra lupo, allevatori, animali domestici e turisti che frequentano il suo habitat.
La fondazione Capellino
La Fondazione Capellino è un ente commerciale senza scopo di lucro avente come finalità la salvaguardia della biodiversità e la lotta al cambiamento climatico e nasce nel 2018, quando Pier Giovanni Capellino e suo fratello Lorenzo, proprietari dell’azienda di pet-food Almo Nature, decidono di donarla interamente (100% dei profitti al netto di costi e tasse) alla Fondazione Capellino per poter finanziare progetti in diversi ambiti d’intervento, tra i quali quello in cui rientra LIFE WolfAlps Eu: la salvaguardia e il ripristino degli habitat naturali.
In questa maniera, la Fondazione Capellino ha fondato un un nuovo modello economico, in cui il capitale è messo a disposizione del bene collettivo anziché destinato al mero vantaggio personale. Questo modello si chiama Reintegration Economy.
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