13 Novembre 2013
Luigi Amicone ad Avigliana: Papa Francesco? Siamo di fronte ad un potente cambiamento

Grande partecipazione di pubblico all’Hotel Ninfa di Avigliana lo scorso 30 ottobre 2013 per l’incontro “Star di guardia ai fatti: il Papa, il relativismo, il dialogo”. Promossa dall’Associazione Culturale “Il Laboratorio” e dal Circolo MCL Impegno Sociale Valsusino, la serata ha avuto un relatore d’eccezione: Luigi Amicone, direttore della rivista Tempi.
La serata si è svolto all’insegna del dialogo, come evidenziato dalle parole di uno dei due intervistatori, Daniele Barale, insieme al giornalista Marco Margrita: «il modo più ragionevole per cercare di comprendere qualcosa è domandare».
L’effetto novità di Papa Francesco tra i temi toccati, a cui è seguita una riflessione per contestualizzare la figura del pontefice. Ha spiegato Amicone: «Non è certo quel Papa-Obama che il pensiero mainstream vorrebbe spacciarci, ma è innegabile che siamo di fronte ad un potente cambiamento […] Non che abbia intenzione di stravolgere la dottrina, come i certi progressisti fingono di credere e certi tradizionalisti vogliono temere. Per comprendere bisogna stare alla sua immagine della Chiesa come ospedale da campo».
Tra i testi da cui si è partiti per la riflessione l’intervista a Eugenio Scalfari e a Civilità Cattolica. Ha continuato Amicone, facendo riferimento a questi atteggiamenti: «[il Papa] non cede alla postmodernità, ma l’affronta, all’insegna della semplicità, con gesti densi di significato e con un’audacia missionaria che può parlare a tutti».
Il direttore di Tempi non ha mancato di fare riferimento a Joseph Ratzinger nel suo discorso: «Occorre ricordare che è la rivoluzionaria rinuncia di Benedetto XVI ad aver aperto questa stagione che stiamo vivendo».
Anche nel momento delle domande del pubblico l’incontro è rimasto fedele all’impostazione verso il dialogo che si era dato. Impostazione che si può riassumere con la parole di Marco Margrita in riferimento al termine greco-latino “parresia”: «l’obiettivo del nostro confrontarci qui è praticare la parresia. In tutte le accezioni di questa parola: libertà di parola, franchezza nel dire e (nel senso paolino) anche audacia della testimonianza».
Luca V. Calcagno
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