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Territorio  

Le valli manifestano e lanciano un grido d’allarme

Le valli manifestano e lanciano un grido d’allarme

Il 17 settembre a Villar Perosa è in programma un corteo organizzato dai sindaci per reclamare l’attenzione degli enti superiori: tra le richieste politiche per il lavoro, investimenti sulla sanità ritorno di provincia e Comunità Montana. E prima di tutto la riapertura delle gallerie di Porte.

Se la politica non va alla montagna, la montagna – come Maometto – si muove lei. O almeno prova a far sentire la sua voce. Questo è l’obiettivo della manifestazione “Vivere la montagna, indetta dagli amministratori delle valli Chisone e Germanasca sabato 17 settembre; il programma prevede un corteo con partenza alle 15 (ritrovo alle 14:30) davanti all’ex stabilimento Sachs per arrivare davanti alla Primotecs (sempre a Villar Perosa), due fabbriche simbolo della crisi economica e occupazionale di ieri e di oggi.

Marco Ventre, presidente dell’Unione Valli Chisone e Germanasca

Ventre: precise promesse da chi vuole il nostro voto

«La nostra situazione economica è disastrosa – spiega senza giri di parole il presidente dell’Unione dei Comuni (e sindaco di Villar Perosa) Marco Ventre -. Con la manifestazione (a cui sono invitati tutti i cittadini) vogliamo chiedere attenzione da parte dello stato, della Regione e della Città Metropolitana e, in particolare, da chi chiede il nostro voto pretendiamo precise promesse per il lavoro e lo sviluppo delle nostre valli». Tanti i motivi di insoddisfazione per le valli. Dalla mancanza di provvedimenti per arginare la perdita di aziende e di posti di lavoro nell’area all’assenza di investimenti nella sanità, nella scuola…

La “ferita aperta” delle gallerie di Porte

Per non dire della ferita fresca della viabilità, che paga la prolungata chiusura delle gallerie Turina e Craviale – e la riapertura non sembra vicina -, causando la deviazione di tutto il traffico nell’abitato di Porte. «Ci sentiamo presi in giro – stigmatizza Ventre -, la Città Metropolitana ha creato delle aspettative sui tempi della risoluzione del problema, che poi non è stata capace di rispettare…»

Nadia Brunetto, sindaco di Perosa

Brunetto: tagliati fuori da tutto

Anche la sindaca di Perosa, Nadia Brunetto, evidenzia l’urgenza di far sentire la voce delle valli: «Sembriamo tagliati fuori da tutto: nessun bando emanato per i territori sembra considerare le nostre particolarità, non siamo area interna, non siamo area depressa (quanti posti di lavoro bisogna ancora perdere per rientrare in queste categorie?)…»

 

Alle scuole servono dirigenti a tempo pieno

Aggiunge ancora Brunetto: «Inoltre alla guida delle nostre scuole (Marro e Gouthier), per quanto validi, ci sono solo dei reggenti: non avere dei dirigenti a tempo pieno è una situazione che si ripercuote anche sulla didattica perché porta molti docenti a non venire nelle nostre aree…»

 

Danilo Breusa, sindaco di Pomaretto

Breusa: un territorio senza rappresentatività politica

A monte di tutti i problemi, sta però la poca, se non nulla, rappresentatività delle realtà periferiche. «Tutte le aree politiche – commenta il sindaco di Pomaretto, Danilo Breusa – sono troppo distanti. Il sistema elettorale privilegia gli ambiti più popolati e rende sempre meno responsabili gli eletti rispetto alle esigenze dei territori, specialmente quelli più piccoli. E la riduzione del numero dei parlamentari non farà che acuire questa distanza, così come il passaggio dalla provincia alla Città Metropolitana (i cui rappresentanti non vengono eletti direttamente dalla popolazione) ci ha fatto perdere un punto di riferimento».

Villa Willy a Perosa, già sede della Comunità Montana Valli Chisone e Germanasca

Ridare vita alle Comunità Montane

Per Breusa oltre al ritorno delle province, «bisogna far rinascere le Comunità Montane dando loro competenze su urbanistica, sviluppo economico locale e sui sistemi informatici del territorio. Bisogna inoltre eliminare la troppa burocrazia, che appesantisce ogni giorno l’attività amministrativa!»

GR

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