9 Novembre 2012
Le parrocchie della città: una pastorale in cerca d'autore
Pinerolo. Intervista a don Franco Pairona, vicario episcopale della zona urbana Franco Pairona, 56 anni, nativo di Pancalieri ma cresciuto in una frazione di Vigone. Religioso della congregazione di San Giuseppe (Giuseppini del Murialdo). Presbitero dal 1984. Prima di essere trasferito a Pinerolo (nel 2009) era a Torino (nella comunità giuseppina di corso Palestro 14). È parroco di “San Leonardo Murialdo” dal settembre 2011.
Quando sei stato nominato dal vescovo vicario per la Zona pastorale Urbana, come hai accolto la notizia?
Sono stato nominato vicario poco prima della Pasqua 2012. Ho accolto la notizia con stupore. Mi sono detto: lo sa il vescovo che solo da pochi mesi, ovvero dalla mia nomina a parroco del Murialdo, mi sono un po’ inserito tra i sacerdoti della diocesi? Infine ho accettato l’incarico pensando che questa avrebbe potuto essere una nuova opportunità per la mia vita di sacerdote, attualmente a servizio della diocesi di Pinerolo.
Quali sono i compiti del vicario episcopale di una Zona pastorale diocesana?
Potrei rispondere scherzosamente alla domanda in due modi: nella lettera di nomina del vescovo non c’è la declaratoria dei compiti… e quindi non li so. La seconda risposta potrebbe essere che questa è una bella domanda, alla quale forse saprò rispondere al termine del mio incarico, vedendo soprattutto le cose che avrò lasciato da fare. A parte le battute, in questo periodo sto cercando di conoscere un po’ la realtà della città di Pinerolo. Ho fatto alcune visite, ho incontrato diversi sacerdoti e diaconi. Devo anche ringraziare per il fatto che in questi mesi ci siamo incontrati più volte tra vicari zonali con il vescovo e con il vicario generale… sono i nostri “tutor”!
Considerazioni sulla collaborazione tra il clero della Zona Urbana.
Nelle visite che finora ho fatto ad alcune parrocchie della città mi sono reso conto delle tante belle iniziative che vi sono in esse, nei vari aspetti: dalla liturgia alla carità. Certo sarebbe belle che tutte queste iniziative fossero maggiormente socializzate e condivise dalle varie parrocchie.
Gli incontri mensili del clero della Zona Urbana: sono utili? Hanno ricadute pastorali concrete?
Certamente sono utili: ci aiutano a conoscerci, ad apprezzarci. Non manca talvolta la fatica per accettare le idee degli altri. Le ricadute pastorali? Se si semina bene certamente ci saranno.
La tua parrocchia “San Leonardo Murialdo” (come ti trovi, progetti pastorali…).
Mi trovo bene. Mi sono sentito accolto da tutti i parrocchiani. Mi rimane il desiderio di riuscire ad agganciare persone che sono un po’ al margine o del tutto al di fuori della vita parrocchiale. Progetti pastorali? Per il momento ho provato a consolidare le belle iniziative già presenti: la “Festa del Mandato”, la festa di san Leonardo Murialdo, per fare degli esempi. Ho notato che la comunità ha voglia di incontrarsi e quindi siamo andati in un anno per due volte a Sauze d’Oulx per un week-end di confronto e di socializzazione. Penso che una certa utilità l’abbia anche avuto il sito Internet della parrocchia (www.murialdopinerolo.it), che è stato messo in piedi e che cerchiamo di tenere aggiornato. Certo occorrerebbe un progetto pastorale parrocchiale globale per non navigare troppo a vista. Ne abbiamo parlato in uno dei week-end a Sauze, ma la strada è ancora lunga per stilarlo e, soprattutto, per realizzarlo.
I rapporti con la parrocchia “vicina di casa” (“Santi Michele e Lorenzo”, Tabona) e con il suo parroco.
Questo è un rapporto tutto da costruire e che non ho ancora iniziato: definiamolo… un sogno nel cassetto.
Non trovi che a Pinerolo ci siano troppe celebrazioni eucaristiche, oltretutto negli stessi orari?
La mia impressione, più in generale, è che in città si propongano tante lodevoli iniziative (celebrazioni, conferenze, incontri a vario titolo…) ma che talvolta agganciano poche persone e, troppo sovente, sempre le stesse. Forse occorrerebbe concentrarsi su meno iniziative ma renderle più incisive.

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