15 Maggio 2018
L’AgeSS non smette di far discutere
Periodicamente, sia sui media sia con mozioni politiche torna all’attenzione del mondo il fallimento AgeSS (l’Agenzia di Sviluppo Sostenibile nata in Val Pellice nel 1999 e conclusa tristemente pochi anni dopo).
Una vicenda che, oltre ai problemi cagionati a chi vantava dei crediti da recuperare, ha sicuramente avvelenato i rapporti nel territorio delle Valli. «Senza la vicenda AgeSS – commenta Laura Zoggia, presidente dell’Unione Montana Valli Chisone e Germanasca – si sarebbe potuta costituire un’unica Unione sul territorio dell’ex Comunità Montana del Pinerolese».
A riportare in auge la discussione è stata la recente adesione da parte dell’Unione Montana Pinerolese (l’Unione Val Chisone l’aveva fatto) alla proposta formulata dalla Regione e che prevede di ripianare, anziché l’intero ammontare della pendenza, solo il 60%. Un esposto del Movimento 5stelle – a firma del consigliere regionale Federico Valetti e della consigliera di Torre Pellice, Rosanna Vecchietti – contestano sia le modalità di questo “piano di rientro”, sia il «silenzio su questi fatti da parte delle Amministrazioni pubbliche» – che, a onor del vero e lo testimoniano le polemiche ripetute sui giornali e l’esposto alla Corte dei Conti del sindaco di Villar Perosa, tanto silenti non sono state -.
Certamente il dente dolente di tutta la storia è la ricaduta di un debito imputato alla Comunità Montana Val Pellice su enti nati in seguito (Comunità Montana del Pinerolese e poi le Unioni nate da questa). Sottolinea Laura Zoggia: «È un’ingiustizia che i comuni (e i loro cittadini) senza responsabilità per AgeSS devano pagare un debito derivato dalle decisioni di amministratori pubblici di un tempo – anche gli attuali amministratori della Val Pellice non ne possono nulla! – che difficilmente saranno chiamati a risponderne». Anche le spese sostenute per resistere in tribunale davanti alle richieste del curatore fallimentare sono mal digerite: «Si sono sprecati duecentomila euro tra spese processuali e onorari».
Il consigliere regionale Elvio Rostagno, che ha seguito da vicino la questione insieme all’assessore Reschigna per cercare una soluzione, invece sottolinea: «La vicenda AgeSS è più complessa di come la si presenta a volte; il coinvolgimento della Comunità Val Pellice nasce da un contributo regionale che allora fu versato all’agenzia per un aumento di capitale e non come semplice contributo. Il tutto fu però avallato dai funzionari e dai revisori dei conti…» E come se non bastasse: «Ai tempi davanti a un disavanzo di 135mila euro, il consiglio di amministrazione di AgeSS scelse di mettere la società in liquidazione, ma fu il tribunale a decidere invece per la procedura fallimentare». Per quanto riguarda invece l’intervento della Regione: «La politica è intervenuta non per risolvere – e neppure poteva farlo – le vertenze giuridiche, ma per i problemi politici con una soluzione di buon senso: l’alternativa per i comuni sarebbe stata di accollarsi l’intero debito!»
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