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L’Accademia di Musica, un gioiello da non perdere

L’Accademia di Musica, un gioiello da non perdere

17 novembre 2013

Nizza cavalleria, tribunale, ospedali valdesi, concorsi ippici… sono solo alcune tra le diverse realtà significative e qualificanti che, una dopo l’altra, sono scomparse o scompariranno (con ogni probabilità) da Pinerolo e dal pinerolese, rendendo sicuramente più povero e marginale questo lembo di territorio un tempo vivo e fiorente.
Ma pur fra tante cattive notizie e nel pieno di una crisi economica ed occupazionale che non pare voler demordere, ci sono ancora cose belle e buone che si muovono in senso opposto e che, certo, aiutano a tenere viva la speranza per il futuro. Tra queste, ve ne è una che da oltre un decennio contribuisce ad accrescere il prestigio della nostra città. Parliamo dell’Accademia di Musica che nasce ufficialmente nell’ottobre del 2000 per volontà di un gruppo di amici uniti dal comune amore per Pinerolo e per la musica. A parlarcene è Giorgio Bresso, presidente e legale rappresentante dell’Accademia, che racconta di come lo spirito di corpo e la forte volontà dei fondatori siano stati elementi fondamentali grazie a cui essa è nata e ancor oggi continua a vivere, in tempi così difficili. Questi amici sono lo stesso Giorgio Bresso con la moglie Patrizia prematuramente scomparsa, la pianista pinerolese Laura Richaud, Giorgio Pugliaro (direttore dell’Unione Musicale), Ezio Giai e Piero Viotto che sono i primi ad aver voluto l’Accademia ed a dedicare a questa creatura, tempo, energie e risorse di ogni genere.

Altri nomi si sono poi aggiunti, a ulteriore testimonianza della vitalità dell’iniziativa: Gianni Martini, Alberto Occelli, Agnese Paolasso, Federico Spinola. Ma l’Accademia di Musica non nasce casualmente, ha delle radici che affondano nell’associazione “Pinerolo Sì” che già negli anni ’90 si proponeva di promuovere Pinerolo e il suo territorio in ogni campo: sportivo, economico e culturale. «In quegli anni – racconta Giorgio Bresso- l’attenzione era rivolta a tutto ciò che potesse far prosperare la nostra città e, fra le varie attività, vi era il Festival Musicale di Autunno, quindici giorni di immersione nella musica soprattutto classica ma non solo, che può essere considerato un anticipo di ciò che sarà poi l’Accademia. Grazie al Festival, per la prima volta il pubblico pinerolese ha potuto apprezzare, al Teatro Incontro o al Circolo Sociale, il talento di artisti del calibro di Boris Petrushansky o di Andrea Lucchesini, che attualmente fa parte del corpo docente dell’Accademia».

Quando poi i tempi sono stati maturi per trasformare ciò che era un evento annuale in qualcosa di più stabile e organizzato, il problema fondamentale era quello di trovare una sede adatta. Di quel momento Giorgio Bresso ricorda ancora lo stupore provato di fronte al vecchio tribunale di viale Giolitti, offerto in comodato d’uso per questo scopo dall’allora sindaco Alberto Barbero. «Sembrava un’accademia naturale, gli uffici dei giudici parevano pensati apposta per diventare aule studio per gli allievi, l’aula per le udienze era il luogo ideale per una grande sala concerti e poi altri ambienti che con opportuni interventi sarebbero diventati il foyer, la caffetteria, l’ufficio di direzione, la biblioteca, la mediateca».

Ora L’Accademia è una realtà consolidata, con una prestigiosa sede in zona centrale che ospita le attività didattiche di alta specializzazione tenute da docenti di fama internazionale, una ricca e variegata stagione concertistica e il Concorso Internazionale di Musica “Città di Pinerolo”. Una eccellenza che le è stata riconosciuta anche ufficialmente, con l’attribuzione nel 2013 del premio “Pinarolium”. «Dal punto di vista della qualità – continua Bresso – non c’è da temere il confronto con realtà metropolitane ben più importanti, e questo, devo riconoscere, soprattutto grazie alle capacità organizzative e musicali del direttore artistico Laura Richaud la cui esperienza ha permesso di portare a Pinerolo il meglio del concertismo mondiale».

Ma, domandiamo, il pubblico pinerolese si dimostra capace di cogliere ed apprezzare quanto gli viene offerto? «L’Accademia ha un suo pubblico di musicofili appassionati che fino a non molto tempo fa erano costretti quanto meno ad andare a Torino. Ovviamente il prezzo dell’abbonamento alla stagione concertistica non è reale ma volutamente ridotto, un “prezzo politico”, come accade pressoché sempre in Italia. Ad integrare quanto manca intervengono gli sponsor, Compagnia san Paolo, Ministero, Regione, Provincia, Comune, ed altri che non desiderano essere nominati». Ciò che tuttavia preme maggiormente al presidente è sottolineare le conseguenze positive, a molti livelli, che l’Accademia produce per la città e il territorio «La nostra presenza fa bene a Pinerolo, direttamente e indirettamente.

Quando ad esempio arrivano gli artisti per un concerto, questi hanno un seguito, talora anche numeroso, e l’Accademia mette in moto una serie di attività di accoglienza: bisogna alloggiare gli ospiti in albergo o in case di amici, invitarli in un buon ristorante, offrire la possibilità di un giro turistico per le vie del centro storico… Gli artisti e i maestri ricordano con piacere Pinerolo. In particolare nei giorni del concorso si crea un clima bello, si familiarizza, nascono rapporti umani e di amicizia che poi durano nel tempo. Insomma si realizza un indotto non solo economico ma anche e soprattutto umano». Prima di congedarci Giorgio Bresso vuole fare ancora un appello a tutti i pinerolesi affinché sentano l’Accademia come cosa propria, la amino e la sostengano come possono «In questi tempi tutti sembrano voler andar via dalla nostra città, allora non facciamo morire anche l’Accademia, sarebbe un delitto».
Massimo Damiano

 

Conc sala Patrizia

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