2 Dicembre 2012
La valle vista dal basso

Una panoramica da Porte a Pragelato. Parla l’ex sindaco di Fenestrelle Michele Chiappero «Guarda: tutto questo un giorno sarà tuo» racconta una vecchia battuta sull’avvocato Agnelli che mostra la valle al figlio. «Guarda!» fa eco un operaio al figlio. La valle della geniale freddura è forse la Val Chisone? Per abbracciarne il panorama in un unico sguardo abbiamo chiesto un parere all’ex-sindaco di Fenestrelle. Michele Chiappero, 72 anni, vive con la moglie a Bricherasio e ha una carriera di amministratore pubblico di tutto rispetto: per sette volte consigliere nel comune di Bricherasio; per cinque anni consigliere provinciale e per altrettanti sindaco di Fenestrelle. Non rinnega, anzi è orgoglioso delle sue radici politiche nei “popolari”. È stato impiegato all’INAS e all’INPS.
Da Bricherasio a Fenestrelle: «Per me candidarmi a sindaco – spiega – è stato un atto dovuto per poter ricambiare la città che mi ha regalato ospitalità per le vacanze da almeno quaranta estati». Tra le opere della sua amministrazione Michele ricorda di aver ristrutturato la caserma dei carabinieri «forse anche per questo non sono andati via». Chiacchierando, scorriamo la valle da cima a fondo. «Le sorti della val Chisone sono sempre legate a quelle della attigua val Germanasca». Partendo da Pinerolo troviamo Porte che introduce alla Valle. «Ha la sua indipendenza ma partecipa alla vita della Comunità Montana grazie alla dinamicità del suo sindaco». È un “paese-cerniera” legato a filo doppio con Pinerolo.
I poli più importanti della valle sono naturalmente Villar Perosa e Perosa Argentina. San Germano e Inverso Pinasca sono comuni che hanno avuto una fortuna riflessa grazie alla forte industrializzazione della valle. Purtroppo oggi tutta la valle ha risentito della crisi. Da Villar, con la chiusura della Boge, si è arrivati alla chiusura dei cotonifici di Perosa. La crisi della Skf ha fatto saltare l’indotto. Chi ha patito di più è Perosa Argentina, «la “capitale” delle due valli, sede della Comunità Montana Val Chisone e Germanasca, che nonostante la brillante amministrazione dell’amico Renzo Furlan si trova oggi in grande difficoltà». Fenestrelle è un comune particolare, che ha una estensione territoriale pari a quella di Torino ed ha il rango di “città” ma è un comune montano.
Non ci sono risorse alternative all’industria in val Chisone?
L’agricoltura di montagna: quella dei piccoli frutti o del formaggio alla viola o il Ramiè, il vino della val Germanasca. Ma sono prodotti di nicchia. La produzione della patata di montagna è in ripresa ma resta pur sempre una coltura difficoltosa.
E il turismo?
La gente risparmia con il mordi e fuggi: sale nella seconda casa il sabato e la domenica. E con la nuova tassazione la seconda casa è sempre meno conveniente.
Se ci fossero delle attrazioni particolari…
C’è il Forte di Fenestrelle e Pracatinat. Le due perle di Fenestrelle. Il Forte è ora gestito da una associazione. Pracatinat ha appena cambiato i vertici. Entrambe le realtà stanno patendo della mancanza di fondi. Ed è un dramma perché solo Pracatinat dà lavoro a cinquantina di lavoratori. Il turismo del Forte regge. Almeno 50.000 i visitatori in un anno. Ma talvolta non passano neanche per il paese nonostante i servizi siano molti. L’Associazione Amici del Forte vive molto sul volontariato.
E nella val Germanasca?
C’è Scopriminiera gestito da una cooperativa di Luserna. È una bella risorsa.
Perché i comuni della valle faticano a lavorare in sinergia?
È vero. Si fa fatica a lavorare insieme. Ma io giustifico questa fatica: la fisicità del territorio porta necessità, atteggiamenti e azioni differenti. È difficile avere punti di vista convergenti tra comuni come Porte, vicina a Pinerolo e, ad esempio, Fenestrelle, città montana. Poi ci sono le contrapposizioni politiche anche se oggi la politica è più debole rispetto al passato.
Non abbiamo trattato dell’alta Val Chisone. Ad esempio Pragelato…
Un altro esempio di diversità che rende difficile la collaborazione piena. Pragelato ha una vocazione turistica diversa da Fenestrelle: cioè il turismo invernale. L’amministrazione pragelatese vuole essere più vicina a Sestriere e alle Hautes Alpes. Il risultato è un territorio un po’ diviso.
Insomma le prospettive per la valle?
Non sono rosee ma con la buona volontà e tanto lavoro si può guardare avanti. L’importante è stare con e tra la gente.
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