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Territorio  

La scuola "Cipì" raddoppia

La scuola

Non è ancora ufficiale, ma la Scuola dell’Infanzia di Pinasca il prossimo anno dovrebbe poter contare sulla seconda sezione.

Daniela Prot, assessore comunale all’istruzione, spiega: «Attendiamo la comunicazione ufficiale, ma c’è già una delibera regionale in proposito». A ulteriore conferma, anche se per ora solo a livello di indiscrezione, sembra che per la scuola “Cipì” – così chiamata dal titolo di un noto libro di Mario Lodi – siano già disponibili per il prossimo anno scolastico ben quattro posti da insegnante a fronte dei due attuali.

Le cautele nel pubblicizzare la notizia derivano probabilmente dal timore di ingenerare aspettative esagerate nelle famiglie dei bambini.

La scuola statale “Cipì” fu attivata nell’autunno 1992, dapprima nel locale superiore della “Casa Alpina” (dove ora c’è la Biblioteca Comunale) e poi, a partire dal 2004-2005, nell’attuale sede. Storicamente a Pinasca esisteva già l’asilo privato del Cottolengo che ha, però, cessato la sua funzione nel 2012-2013, rendendo insufficiente alle nuove richieste la struttura pubblica. L’amministrazione comunale aveva allora provato senza successo ad ottenere un’ulteriore sezione, condividendo con il servizio Igiene e Sanità Pubblica dell’ ASL TO3 una serie di interventi sulla struttura che avrebbero permesso di ospitare un numero maggiore di bambini.

Nella primavera di quest’anno – su impulso della Dirigente Scolastica Caterina Melis – l’attuale amministrazione ha presentato richiesta alla Regione Piemonte di concedere una nuova sezione, garantendo la possibilità di adottare gli interventi necessari sulla scuola nel periodo precedente il nuovo anno scolastico. L’intervento concordato con l’ASL cinque anni fa prevedeva di recuperare lo spazio per la scuola al piano superiore dell’edificio, in pratica riducendo gli spazi occupati dagli ambulatori comunali. Al riguardo l’assessore Prot ha precisato: «Col sindaco stiamo provando a rivedere il vecchio progetto e valutando altre ipotesi».

Che andranno eventualmente approvate dall’ASL e realizzate nei tempi stretti delle vacanze scolastiche estive.

G.R.

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