2 Febbraio 2015
La menta che nasce nelle terre del Po

2 febbraio 2015
C’è, innanzitutto, la freschezza, briosa, dello sciroppo. Cristallino come l’elegante bottiglia trasparente; insomma, c’è da dissetarsi già solo a guardarlo. Gusto netto, lungo all’assaggio, con vivaci note dolci che punteggiano le papille e rinfrescano fino in gola.
Possibile meravigliarsi per una semplice acqua e menta (e recensirla)? Certo che sì. Soprattutto quando si raggiungono le terre di qui, raccontate già nell’Ottocento dagli scritti di Edoardo Calandra. Ed è proprio a metà Ottocento che la produzione della Menta piperita prende piede in quel di Pancalieri: i Chialva la coltivano con passione dal 1865 e già nel 1926 aprono una propria distilleria. L’azienda si specializza subito nella produzione di olio essenziale di Menta piperita: nel periodo di antesi, la pianta di Menta appena sfalciata in campo è immessa nell’alambicco e distillata in corrente di vapore. Il vapore, arricchito del prezioso olio essenziale, è raffreddato e condensato in appositi scambiatori di calore. Nel vaso fiorentino, l’olio essenziale si separa dall’acqua per differenza di peso specifico. Buona tecnica, dunque, ma innanzitutto c’è il territorio. Quello dove, nei millenni, il mutamento del corso del fiume Po ha lasciato poco compatto e fresco. I terreni, formati da alluvioni quaternarie, sono argilloso-silicei, permeabili con sottosuolo umido. Condizioni ottimali perché le piantine di Menta possano facilmente radicare. Piccole magie della natura quaggiù, nella piana tra Pancalieri, Moretta, Racconigi e Cavallermaggiore. Oggi la Menta piperita di quest’angolo di Piemonte è riconosciuta ai vertici mondiali per qualità. Da assaggiare anche il Liquore, le Dolci Specialità, l’Infuso, sempre a firma Chialva: altre pagine che meritano di essere scritte e approfondite.
Jacopo Fontaneto
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