27 Novembre 2013
La fisarmonica suona in libreria

17 novembre 2013
In fondo non è che una scatola di legno, divisa in due parti da un mantice e con pochi o tanti bottoni da una parte e dall’altra. Ma è una scatola magica che in mani esperte è capace di regalare melodia, armonia e ritmo, come una specie di orchestra in miniatura che può essere portata praticamente ovunque senza difficoltà. È la fisarmonica. Strumento popolare per antonomasia, nato per accompagnare le danze sull’aia o le canzoni nelle osterie, ma che non si tira indietro neppure di fronte alla cosiddetta musica colta.
Il suo timbro, struggente e malinconico sembra poi fatto apposta per raccontare emozioni dolci e nostalgiche come quelle che all’inizio del secolo scorso potevano provare gli emigranti, imbarcati su piroscafi e bastimenti verso la speranza e le luci del “nuovo mondo”. Proprio a questo strumento è dedicato il libro di Fabio Banchio (annunciato alla Festa del Piemonte svoltasi nello scorso maggio e tra poco disponibile in libreria) che prende in esame alcune grandi figure di musicisti piemontesi che hanno contribuito a far conoscere ed amare la fisarmonica nel mondo, sia in quello vecchio che in quello nuovo.
Probabilmente sono in pochi a sapere che il precursore dell’enorme popolarità che questo strumento raggiunse negli anni ‘50 e ’60 del secolo scorso in America è stato un piemontese, originario di una frazione di Courgnè: Guido Deiro. Così l’autore del libro ne racconta l’esordio all’American Theatre di San Francisco il 15 giugno 1910: «Un giovane emigrante piemontese si avvia con passo sicuro verso il centro del palcoscenico mentre, sulla destra, le luci del teatro tratteggiano il profilo di uno strumento sconosciuto al pubblico americano: la fisarmonica sistema-pianoforte, (…) Esordisce con l’ouverture del “Poeta e contadino”… Da quel giorno sarebbe diventato la più grande star del Vaudeville americano del primo Novecento».
Il volume di Banchio presenta il testo sia in italiano che in inglese ed è corredato da numerose fotografie e da precisi riferimenti storici e bibliografici. Inoltre, dulcis in fundo, contiene un CD del fisarmonicista Luca Zanetti che interpreta alcuni tra i più grandi successi dei maestri piemontesi della fisarmonica. Certamente questa pubblicazione sarà un bel regalo per gli appassionati di questo strumento, ma anche una buona occasione per far scoprire e conoscere a tutti un mondo musicale affascinante e suggestivo, che ha segnato in modo indelebile la nostra storia e la nostra cultura.
Il volume è disponibile on line o scrivendo a: info@lucazanetti.it
Massimo Damiano
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