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Attualità  

Ingenti danni nel Pinerolese per le grandinate

Ingenti danni nel Pinerolese  per le grandinate

Grandinate devastanti nel Pinerolese il 22 maggio 2025: per l’agricoltura i danni si sommano a quelli già cospicui delle esondazioni di aprile.

Un’altra ondata di maltempo ha colpito duramente il Torinese pedemontano, dal Canavese al Pinerolese, nella giornata del 22 maggio, con forti grandinate che hanno inflitto ingenti e nuovi danni all’agricoltura locale. La furia degli eventi atmosferici si abbatte su un settore già provato dalle recenti calamità, innalzando ulteriormente il bilancio di una primavera funestata dalle “bombe d’acqua”.

Chicchi come palline da ping pong

Nel Pinerolese, la grandine, con chicchi descritti dagli agricoltori come “grossi come palle da ping-pong”, ha lasciato dietro di sé una scia di distruzione. Non solo campi di mais, che stavano iniziando la loro crescita primaverile, sono stati compromessi, ma anche coltivazioni di piccoli frutti in procinto di fiorire, frutteti di kiwi, mele e pere, vigneti e campi di grano che avevano appena terminato la fioritura, perdendo così i chicchi in formazione. La situazione è altrettanto critica nella zona di Ivrea, dove il mais è il più colpito.

Danni che si sommano a quelli delle esondazioni

Gli agricoltori delle aree interessate stanno già contattando in massa gli uffici di zona Coldiretti per denunciare l’entità dei danni subiti. La preoccupazione è alta, soprattutto perché, in alcune aree come l’Eporediese e lo stesso Pinerolese, l’impatto di queste grandinate si somma ai danni già causati dalle esondazioni che si sono verificate ad aprile. Il conto per i danni all’agricoltura di questa primavera, stimato in precedenza a 3 milioni di euro, è destinato a salire ulteriormente, aggravando una situazione economica già precaria per molte aziende.

Coldiretti Torino chiede misure di sostegno

Bruno Mecca Cici, presidente di Coldiretti Torino, ha espresso profonda preoccupazione per la situazione, ribadendo l’urgenza di misure concrete: «Sono sempre più urgenti misure di sostegno per aiutare la nostra agricoltura ad affrontare il cambiamento climatico così come è urgente un adeguamento del sistema assicurativo oggi ancorato agli eventi climatici “normali” di qualche anno fa». La sua dichiarazione sottolinea la necessità di riconoscere la nuova normalità di eventi climatici estremi e di adattare di conseguenza le strategie di supporto e protezione per il settore agricolo, pilastro dell’economia locale.

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