8 Dicembre 2013
Incontro con il sindaco di Fenestrelle Ilario Manfredini
Ilario Manfredini, 33 anni, da un anno e mezzo a Fenestrelle è il sindaco più giovane della val Chisone. Originario di Vinovo, sin da ragazzino ha frequentato il paese e si è appassionato al luogo. Da tre anni è stabile in montagna. Lo incontriamo in municipio, al lavoro.
Quali sono i punti di forza di Fenestrelle a suo giudizio?
L’associazionismo è dinamico e vivace. Ci sono molte associazioni Pro Loco, Folkloristiche, gli Alpini, Associazioni Sportive, Avis, Oratorio… Inoltre la partecipazione della cittadinanza ai servizi e a supporto della amministrazione è lodevole. Si tratta di volontari sia tra gli abitanti che tra i villeggianti. In sintonia con i comuni di Roure e Usseaux lavoriamo per costituire il Consorzio Alta Val Chisone per la promozione del territorio. Facciamo poi parte di Alleanza delle Alpi con al quale si lavora per un piano di recupero degli incolti per mettere grano saraceno e patate.
Un comune a popolazione variabile?
Gli abitanti sono circa 560 durante l’inverno. Molti di più, qualche migliaio, durante l’estate. Molti arrivano da Torino o dalla cintura e hanno la seconda casa. In questi anni c’è un ritorno in valle durante l’estate, complice la crisi.
Quali le difficoltà dell’amministrazione?
La maggiore è legare il capoluogo alle frazioni. Si fa fatica a ragionare come un comune unico, per un forte senso di appartenenza delle borgate, ma qualsiasi cosa fatta in uno specifico luogo è fatto per il bene di tutto il comune. L’altra difficoltà è la lotta quotidiana per avere i servizi per la popolazione in un paese piccolo.
Quali sono i servizi presenti?
Abbiamo la scuola, dall’asilo alla media, un ambulatorio medico a Fenestrelle e uno a Mentoulles, il servizio postale aperto tutti i giorni a Fenestrelle e un giorno alla settimana a Mentoulles. E la stazione dei carabinieri.
Come è la vita sociale del paese?
È sana. Per lo più gli abitanti sono anziani perché in passato si è verificato lo spopolamento. Oggi i giovani sono pochi ma non si spostano più definitivamente.
Quali le fonti di reddito?
Il turismo e l’indotto turistico naturalmente. Ma guardiamo anche all’agricoltura. Crediamo che migliorare le condizioni per poter coltivare prodotti specifici di qualità possa essere un bene per il territorio. E possa produrre anche benefici sul turismo consapevole che acquisisce la garanzia di trovare prodotti specifici sul luogo. Se pensiamo a Fenestrelle pensiamo al Forte e a Pracatinat.
Come sono i rapporti con queste due realtà?
Con Pracatinat si lavora insieme in maniera proficua e soddisfacente, compatibilmente con le trasformazioni strutturali che sta vivendo. Nell’anno e mezzo in cui sono stato qua le presenze nella struttura sono aumentate di 4000 unità. Speriamo sia un buon segno per il futuro. Con il Forte lavoriamo per far conoscere la struttura ma non abbiamo progetti comuni.
I rapporti con la comunità ecclesiale?
Molto buoni direi. Insieme vogliamo portare avanti la riqualificazione del territorio. Molto buono è il rapporto con gli animatori dell’Oratorio con cui collaboro molto volentieri e che svolgono un servizio importante soprattutto durante l’estate
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