3 Giugno 2021
Inceneritore Kastamonu a Frossasco. I cittadini vogliono essere coinvolti e su change.org parte una petizione
Un gruppo di frossaschesi ha scelto la nota piattaforma change.org per lanciare una petizione rivolta al sindaco. L’oggetto della raccolta firme riguarda l’eventuale ripresa delle attività produttive nello stabilimento del bivio di Frossasco. «Il 10 maggio 2021 – si legge nel messaggio che accompagna la petizione – la Città Metropolitana di Torino ha notificato al Comune di Frossasco il “Progetto di riattivazione dell’impianto esistente dell’ex Gruppo Trombini” presentato dalla multinazionale turca Kastamonu Italia. Tutti ricordiamo il grande e devastante incendio del 2019: durò più di 10 giorni; il fumo e le ceneri si propagarono per decine di chilometri e, ad oggi, non è ancora stato individuato un responsabile. Ora quell’area industriale, che in passato ha creato gravi problemi ambientali e numerosi disagi (rumore giorno e notte, traffico di mezzi pesanti…) potrebbe riaprire i battenti».
Nel testo on line si specifica che «per produrre i pannelli di truciolare saranno scaricati e movimentati 400 mila tonnellate di rifiuti legnosi, per la maggior parte provenienti da raccolta differenziata, da trattamento di rifiuti e da demolizioni, quindi comprendenti legno verniciato, impiallacciato, rivestito, ecc. (una quantità pari a quella alla massa totale di rifiuti che vanno all’inceneritore collocato a Torino, in località Gerbido) e 90 mila tonnellate di scarti saranno bruciati nel nuovo inceneritore a ciclo continuo. La tipologia del processo è del tipo a ciclo continuo, 7 giorni su 7, per 24 ore al giorno».
La richiesta, nello specifico, è quella di aprire un gruppo permanente di controllo, aperto a tutti i cittadini, sull’attività che Kastamonu intende avviare e «che si ponga in essere ogni possibile azione per garantire e tutelare la salute delle persone, la difesa dell’ambiente, il valore degli immobili, dei terreni e delle produzioni agricole».
È possibile firmare la petizione, che ha già superato le 340 adesioni, cliccando qui
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