17 Aprile 2024
Vinovo. Team Mulè: il Taekwon-do insegna rispetto e inclusione

Il maestro Alfredo Mulè dell’ASD Team Mulè di Vinovo da anni propone il Taekwon-do anche a ragazzi con disabilità come mezzo d’integrazione e speranza.
L’arte marziale del Taekwon-do, conosciuto anche come sport da combattimento, sembra essere un affare per uomini perfetti, maschi alfa che non devono chiedere mai, pronti ad affrontare tutto quello che si pone davanti a loro. Retaggio culturale di quegli anni ’80, quando trasmettevano lo spot pubblicitario di un famoso after shave: “Per l’uomo che non deve chiedere mai!” Questa però è solo una superficie irreale e spesso usata ed alimentata dai media per “vendere” un prodotto, un’ideale irraggiungibile a persone insicure che pensano di poter risolvere i problemi con qualche muscolo in più e una cintura nera alla vita.
Sport come strumento di inclusione
Lo sa bene Alfredo Mulè presidente dell’omonimo Team che con il suo corso Tigers (corso riservato a bambini dai 3 agli 11 anni) non solo insegna le basi di questa disciplina coreana, ma aiuta a migliorare la loro coordinazione, la capacità di relazionarsi con l’altro atleta e favorire il processo di inclusione, specialmente con bimbi diversamente abili.
Grazie, maestro. La soddisfazione più grande
Ragazzini affetti da varie patologie, si allenano duramente insieme con i compagni per imparare un uso corretto del respiro e del movimento acquisendo una giusta consapevolezza corporea. «Durante la lezione unitamente ai tecnici Gaia e Lorenzo – parla il presidente Alfredo Mulè – devo monitorare tutti gli atleti, anche a distanza, con lo scopo di verificare che tutte le tecniche vengano eseguite correttamente e, specialmente, gli atleti “più fragili” perché potrebbero disorientarsi facilmente. Un lavoro duro, ma ciò che conta è sentirsi dire a fine lezione “grazie maestro” o semplicemente “mi sono divertito tanto”! Uso lo sport come mezzo d’integrazione e speranza per un futuro che, nel mio piccolo, spero rendere già un po’ più roseo ai miei ragazzi».

Il presidente Libertas Piemonte:
Santoleri (presidente provinciale della Libertas Piemonte) commenta: «Un punto fermo per le società a noi affiliate, oltre a quello di praticare sport come giusto stile di vita, deve essere il miglioramento della qualità della vita di tutti quei ragazzi diversamente abili, per il quale lo sport deve incontrare la solidarietà per correre assieme, a bordo della passione, verso un mondo migliore, verso un mondo fatto di persone vere che collaborano per superare ogni tipo di difficoltà».
Un veicolo per promuovere il cambiamento sociale
Continua Santoleri: «Il Team Mulè, rinomata associazione sportiva dilettantistica di Taekwon-do, che da anni ha preso una posizione chiara e decisa nella lotta contro il bullismo e la violenza sulle donne, dimostra nel quotidiano che attraverso lo sport si può essere un potente veicolo per sensibilizzare e promuovere il cambiamento sociale, lanciando continuamente iniziative per promuovere la consapevolezza e combattere la violenza di genere».
Un messaggio di rispetto
«Questi progetti – conclude il presidente – non sono solo una dichiarazione di principi, ma si traducono in azioni concrete. Questo approccio educativo mira a plasmare le menti dei futuri leader, contribuendo a costruire una società più inclusiva, così facendo gli atleti diventano esempi di forza, resilienza e rispetto, trasmettendo un messaggio potente non solo attraverso la loro abilità sul tatami, ma anche attraverso il loro impegno nella comunità».




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