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Giovani  

Torino. I capi scout piemontesi sono ResponsAbili

Torino. I capi scout piemontesi sono ResponsAbili

Incontro di 800 scout piemontesi il 5-6 aprile 2025 a Torino sulla responsabilità nell’educazione, guidati dagli interventi di don Ciotti e Milena Santerini.

Un’occasione di profonda riflessione sul significato di essere e crescere come persone responsabili nel complesso scenario contemporaneo. È stato questo il cuore dell’incontro regionale di formazione “ResponsAbili. Un ConGegno per…educare alla scelta”, che ha visto riunirsi a Torino, sabato 5 e domenica 6 aprile, circa 800 tra capi e capo scout piemontesi dell’Agesci.

La guida di don Luigi Ciotti e Milena Santerini

L’evento ha rappresentato un importante momento di confronto e condivisione per coloro che quotidianamente si impegnano nell’educazione dei giovani. Ad aprire i lavori sono stati i preziosi contributi di due figure di spicco del panorama sociale ed educativo italiano: don Luigi Ciotti, fondatore del Gruppo Abele e dell’associazione Libera, e Milena Santerini, pedagogista, docente all’Università Cattolica del Sacro Cuore ed esperta di educazione interculturale.

Rispondere dei propri comportamenti

Le parole di don Luigi Ciotti hanno subito tracciato una linea guida chiara: «Dobbiamo essere credibili, e quindi innanzitutto responsabilità significa rispondere dei propri comportamenti, delle proprie scelte, dei propri linguaggi. Per diventare anche noi parte del cambiamento di cui abbiamo bisogno».

Vangeli e Costituzione come riferimento

Don Ciotti ha poi indicato nel Vangelo e nella Costituzione italiana i riferimenti fondamentali per orientarsi verso la responsabilità, sottolineando come la vita di Gesù e il messaggio evangelico siano profondamente radicati nel contesto sociale. Da qui l’invito a «trasformare la realtà sociale con la forza della parola di Dio e a saldare la testimonianza cristiana con la responsabilità civile».

Gli altri il termometro della nostra umanità

Un monito importante è stato rivolto all’importanza di non dimenticare gli altri, definiti «il termometro della nostra umanità», e di promuovere un’inclusione sociale che è alla base della democrazia. Il suo auspicio è stato quello di vedere politica e sociale incontrarsi sul terreno del bene comune.

Quattro domande evocative

Milena Santerini ha invece offerto spunti concreti per guidare l’educazione alla responsabilità di bambini e ragazzi. Attraverso una serie di domande evocative – «Cosa dovremmo e vorremmo dire noi e cosa vorremo che i ragazzi dicessero?» – ha introdotto concetti chiave come

  • il ricordo delle proprie azioni (“Mi ricordo”)
  • l’assunzione di responsabilità personale (“sono stato io”)
  • il riconoscimento dell’altro come parte di sé (“io sono l’altro”)
  • l’impegno verso la collettività (“sono responsabile verso tutti”)
Abbracciare la propria fragilità

Santerini ha evidenziato come il vero senso di responsabilità possa emergere solo quando si supera la posizione di vittima per abbracciare la propria fragilità. Un elemento cruciale nell’educazione alla responsabilità è, secondo Santerini, lo sviluppo di «un’empatia più profonda verso gli altri, che permetta l’avvicinamento a chi non funziona come me». Infine, ha sottolineato il valore educativo della narrazione delle storie di persone comuni che hanno agito con giustizia, come modello concreto di responsabilità.

Riflessione a gruppi

Le riflessioni offerte dai due ospiti hanno costituito il punto di partenza per un intenso lavoro di gruppo tra i capi scout. Suddivisi in tavoli tematici, hanno esplorato il concetto di responsabilità da diverse angolazioni: dalla progettualità educativa al percorso di crescita individuale dei ragazzi, dalle dinamiche relazionali alle emergenze sociali, fino alla capacità di affrontare gli insuccessi.

L’essenza della responsabilità

Dal confronto e dalla condivisione delle esperienze personali sono emersi alcuni ambiti prioritari di impegno per l’Agesci Piemonte e diverse parole chiave che rappresentano l’essenza della responsabilità: autenticità, consapevolezza, dialogo e credibilità. Queste parole chiave accompagneranno ora la vita quotidiana dei capi e le loro attività educative nei rispettivi territori, con l’obiettivo di farsi testimoni di scelte autentiche e credibili, vero simbolo di responsabilità per le nuove generazioni.

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