Segna un più 27% il volume del cibo raccolto e donato dal Banco Alimentare del Piemonte nel 2015, per un totale di quasi 6500 tonnellate.  Rimane costante il numero di persone sostenute (113.500 di cui il 12% bambini sotto i 5 anni), ma diminuisce il dato in percentuale dei poveri aiutati dovendo fare i conti con la crescita della povertà che nel Nord Italia, secondo l’Istat, è del 6,7%.

«Siamo perennemente in corsa – osserva Salvatore Collarino, Presidente del Banco Alimentare del Piemonte –. La nostra capacità di raccolta e recupero cresce, i nostri donatori confermano la fiducia nel nostro operato e incrementano le donazioni; possiamo dunque fornire più cibo, ma constatiamo una continua crescita delle richieste di nuovi piemontesi poveri».

Questi alcuni dei dati forniti oggi in occasione della presentazione a Torino del secondo bilancio sociale del Banco Alimentare.

Una realtà molto radicata: l’operato dei 225 volontari è fondamentale, così il ruolo delle 70 aziende del territorio e dei 161 supermercati che costantemente regalano parte della loro produzione e rimanenze, sono la garanzia per un pasto caldo e un pacco scorta per chi ha fame. Poi ci sono  le 32 mense da cui si raccolgono pasti caldi che vengono ridistribuiti alle 577 strutture caritative.

I volontari delle varie sedi del Piemonte  hanno donato circa 9.600 giornate lavorative per un totale di 77.154 ore di lavoro valorizzabili in 1.386.000 euro e hanno consentito di donare cibo per un valore stimato 19,4 milioni di euro nel 2015. Con una performance economica da record: ogni euro donato al Banco si traduce in 19 pasti equivalenti.

Determinazione e fiducia nel 2017 sono confortati da segnali incoraggianti: “Possiamo anticipare che le prime ricadute sull’anno in corso dell’attività post legge Gadda sugli sprechi alimentari approvata ad agosto in Senato – rivela Collarino – diano un primo dato, seppur parziale, confortante. A settembre 2016 le 56 tonnellate donate dalle industrie alimentari, rappresentano un incremento del 70% rispetto alla media/mese dei mesi precedenti – giugno e luglio – e, se compariamo settembre 2015 con il mese appena chiuso, abbiamo un ottimo + 62% di cibo proveniente dal canale industrie”.

c.g. – AGD

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