La Lega di Piossasco non è d’accordo a intitolare la sala consiliare del comune alla partigiana Lidia Menapace, perché sarebbe “divisiva”. Il vice presidente del Consiglio Regionale, Daniele Valla, risponde.

Lidia Menapace
Il vice Presidente del Consiglio regionale del Piemonte (nonché Presidente del Comitato Resistenza e Costituzione) Daniele Valle (Pd) ha commentato la contrarietà espressa dalla Lega all’intitolazione della Sala Consiliare di Piossasco a Lidia Menapace.
Motivazione surreali
«Trovo surreali – ha detto Valle – le motivazioni con le quali la Lega e le minoranze di destra del Comune di Piossasco si sono espresse contro l’intitolazione della Sala Consiglio a Lidia Menapace, in quanto “personalità divisiva”».
Una partigiana protagonista della lotta per i diritti
«Lidia Brisca Menapace – ha sottolineato Valle – è stata staffetta partigiana in Val d’Ossola, protagonista della vita politica e sociale del Novecento italiano, un importante punto di riferimento per i movimenti pacifisti, femministi e per chi lotta per le libertà individuali».
Le destre non si riconoscono nei valori della Resistenza
«Evidentemente c’è ancora chi pensa che la Resistenza e l’antifascismo siano un qualcosa “di parte” e che il 25 aprile sia un derby tra fascisti e comunisti, come ha avuto modo di dire Matteo Salvini. Evidentemente le destre nostrane non si riconoscono appieno nei valori che hanno spinto tanti uomini e donne (come l’allora giovane Lidia) a sacrificarsi per liberare l’Italia dal fascismo e riconquistare la dignità perduta con l’alleanza con i nazisti».
I partigiani non sono “divisivi”
I partigiani non possono essere considerati “divisivi” ed intitolare un luogo pubblico alla memoria di una staffetta partigiana dovrebbe vedere tutte le forze politiche compatte e non impegnate in polemiche di basso profilo. Alla Lega di Piossasco ricordo le parole pronunciate dal Presidente Mattarella in occasione della scomparsa di Lidia Menapace: “I valori che ha coltivato e ricercato nella sua vita – antifascismo, libertà, democrazia, pace, uguaglianza – sono quelli fatti propri dalla Costituzione italiana e costituiscono un insegnamento per le giovani generazioni”».