«È un segno grave non solo di intolleranza, ma anche di quanto sia ancora forte e pericolosa la presenza e l’infiltrazione, nella nostra società, di chi non cerca giustizia ma privilegia il sopruso, l’insulto, la violenza». Lo ha dichiarato l’arcivescovo di Torino, monsignor Cesare Nosiglia, in seguito alle minacce e agli insulti ricevuti da don Luigi Ciotti, mentre si trovava a Locri, nell’ambito delle manifestazioni promosse da «Libera» per testimoniare l’impegno contro ogni mafia e ogni forma di illegalità.
«Al caro don Luigi e a quanti condividono con lui questo difficile lavoro – ha detto ancora monsignor Nosiglia -, va la mia piena solidarietà, quella di tutta la Chiesa torinese, e l’assicurazione che non vi lasceremo soli nell’impegno che con grande generosità e coraggio svolgete, insieme al ricordo costante nella preghiera».