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Il Tar mette in pausa la “Stanza dell’Ascolto” al Sant’Anna di Torino, ma il servizio riprenderà al più presto

Il Tar mette in pausa la “Stanza dell’Ascolto” al Sant’Anna di Torino, ma il servizio riprenderà al più presto

Il commento del presidente del Cav-Mpv Rivoli, Claudio Larocca: molti aspetti positivi nella sentenza

Chiuderà durante il periodo estivo la “Stanza dell’Ascolto”, lo spazio dedicato alle donne in gravidanza all’Ospedale Sant’Anna di Torino, gestito dall’associazione Cav-Mpv Rivoli. La riapertura è prevista per l’autunno. La decisione arriva dopo una sentenza del Tar del Piemonte, che ha dichiarato illegittima la convenzione stipulata nel settembre 2024 tra la Città della Salute di Torino e l’associazione, evidenziando alcune criticità tecniche.

La “Stanza dell’Ascolto”, fin dall’inizio al centro di accese polemiche – in particolare da parte del movimento “Se non ora quando?” – è stata pensata come luogo riservato in cui offrire ascolto, su richiesta, alle donne in difficoltà, presentando percorsi alternativi all’interruzione volontaria di gravidanza.

In una nota, Claudio Larocca, presidente del Cav-Mpv Rivoli e di Federvipa, ha dichiarato: «Ci dispiace che si debba sospendere un servizio tanto utile alle donne, ma ne prendiamo atto e siamo assolutamente ottimisti. Anche se ora da più parti si strumentalizzeranno solo alcune parti della sentenza, da una lettura attenta e completa emergono diversi aspetti positivi».

Il Tar ha infatti rilevato il difetto di legittimazione attiva della CGIL, escludendola dal giudizio poiché il suo Statuto non contempla finalità riferibili alla legge 194/1978. «Dunque nessun diritto delle lavoratrici è stato violato dalla Stanza – prosegue Larocca – come aveva sostenuto il sindacato in modo totalmente pretestuoso e infondato».

La sentenza respinge inoltre l’accusa di violazione della legge 194, ricordando che la normativa non afferma un diritto incondizionato all’interruzione di gravidanza, ma ne riconosce la liceità entro precisi limiti e dopo un percorso informativo e assistenziale volto a favorire una scelta consapevole.

«Viene affermata la piena legittimità del servizio di volontariato da noi promosso nella Stanza dell’Ascolto – sottolinea ancora Larocca – chiarendo che esso può avvenire anche in ambito ospedaliero, non solo nei consultori».

Il Tar contesta all’azienda ospedaliera un’unica mancanza: non aver indicato nella convenzione la verifica concreta dei requisiti di professionalità e formazione dei volontari. «Siamo ben lieti di poter dimostrare, anche nel lavoro che ci attende, la grande esperienza dei nostri volontari, che si avvalgono di figure professionali ampiamente formate anche grazie a percorsi organizzati insieme all’Ospedale» conclude Larocca.

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