8 Marzo 2025
Il coraggio di mettersi in gioco con il racconto di se stessi e lo sport

Lodovico Marchisio e Roberta Maffiodo hanno condiviso la loro esperienza di malattia e rinascita attraverso lo sport e la montagna il 4 marzo 2025 a Orbassano.
Martedì 4 marzo alle ore 21 il CAI di Orbassano (To) ha ospitato la diciassettesima presentazione di Guarigioni d’Amore presso la sua sede di via Di Nanni 20/B, direttamente da parte degli autori Lodovico Marchisio (Responsabile del CAI-GEB – Circolo Unicredit e del CAI sottosezione di Torino) e Roberta Maffiodo (cantante, fotografa e moglie di Marchisio e co-protagonista della vicenda). Anche questa serata è stata un’opportunità per conciliare la letteratura con la sensibilizzazione allo sport. Già all’apertura dell’incontro, il Presidente del CAI di Orbassano Marco Spinato esordisce sostenendo che facciamo parte di un mondo in cui non ci è neppure permesso di avere male al ginocchio, nel quale vogliamo e dobbiamo sempre muoverci senza alcuna difficoltà. A tal proposito, il Presidente Spinato ricorda la passata avventura di un gruppo di bambini con disabilità che è stato accompagnato per i sentieri con le joelette (carrozzine di montagna). Con questo evento, superato il solco iniziale di disagio psicoemotivo scaturito dalla mancata abilità di camminare con le proprie gambe, questi ragazzini sono riusciti ad immergersi totalmente nell’ambiente naturale della montagna entrando direttamente in contatto con esso fino ad uscire molto soddisfatti da tale esperienza. Proprio a sostegno di questa tesi, risulta molto complesso raccontare se stessi in quanto ammalati.
A tal proposito, è doveroso citare le parole dell’alpinista torinese Gian Piero Motti scomparso nel 1983, innovatore del movimento del Nuovo Mattino che scardina gli schemi dell’alpinismo tradizionale: sarei molto felice se su queste pareti potesse evolversi sempre maggiormente quella nuova dimensione dell’alpinismo spogliata di eroismo e di gloriuzza da regime, impostato invece su una serena accettazione dei propri limiti, in un’atmosfera gioiosa, con l’intento di trarne, come in un gioco, il massimo piacere possibile da un’attività che finora pareva essere caratterizzata dalla negazione del piacere a favore della sofferenza.

È proprio questa difficoltà a raccontare se stessi ad essere tenacemente affrontata dagli autori del libro, dimostrando concretamente la loro voglia di mettersi in gioco, condividendo con i lettori e con il pubblico i vissuti e le conseguenti emozioni, dalla depressione di Roberta alla malattia di Parkinson di Lodovico congiunta ad un infarto. Ciò tuttavia non ha impedito a loro di unire le forze e instaurare una virtuosa relazione di coppia fondata sulla cura reciproca, in una simbiosi che include anche l’ambiente della montagna in quanto rimedio naturale per condizioni di salute molto critiche, in modo conforme al progetto terapeutico e riabilitativo Montagnaterapia a cui gli autori aderiscono. Con il libro, gli autori hanno dimostrato direttamente tutto ciò, raccontandosi attraverso un’antologia di testimonianze di amici, familiari e persone care. Durante l’incontro, hanno condiviso con il pubblico la riproduzione di alcuni brevi filmati effettuati da Walter Marchisio, figlio di Lodovico, relativi ad escursioni, camminate, ferrate e arrampicate affrontate dall’intera famiglia. Tra esse si citano le escursioni al Pian Neiretto sopra Coazze, la Via Ferrata di Pra Catinat, la Ferrata delle Pederette, l’escursione sui 3000 metri al Corno del Camoscio sul Monte Rosa e l’escursione alla Rocca Seirasso. Queste videoriprese confermano le rispettive tesi di Marchisio e Maffiodo, ovvero La Montagnaterapia come momentanea guarigione dal Parkinson e La depressione si può vincere. Successivamente, il pubblico è stato intrattenuto da Roberta Maffiodo con la lettura di alcuni passi del libro. Tra questi l’Appello di Stella dal Canada (secondo capitolo ad opera di Stella Marchisio, figlia di Lodovico), La Rinascita del Nostro Amore (quinto capitolo ad opera diretta di Roberta Maffiodo) e la testimonianza della scrittrice e giornalista Maria Teresa Vivino riportata nella postfazione in chiusura del libro. Al termine delle letture, Roberta Maffiodo ha intrattenuto il pubblico con poesie e canzoni: tra le prime, le poesie di Marchisio Mia agognata Signora e Montagna d’Amore, tratte dal suo stesso libro Insieme verso la Luce. Tra le canzoni, Montagne Addio, Chiesetta Alpina e Signore delle Cime. La forza di volontà degli autori viene dimostrata non soltanto nel raccontarsi, ma anche nella concretezza dei fatti: partendo dal presupposto che camminare è salutare, Lodovico è riuscito infatti a mettere in atto una vera e propria rinascita. Nonostante i sintomi fortemente invalidanti del Parkinson, non ha esitato a sfruttare la voglia e la forza di rimettersi gradualmente in gioco, inizialmente ritornando a camminare in montagna, in seguito ripercorrendo le vie ferrate esposte, fino ad affrontare una vera e propria scalata. Ma non è tutto: l’obiettivo viene pienamente centrato con la rimessa degli sci ai piedi, con il pieno recupero della disinvoltura degli anni passati che ha riconfermato le sue prodezze, con l’esecuzioni di movimenti e tecniche che sono rimaste conservate negli automatismi. Dopo aver infatti affrontato le piste baby al Campo Smith di Bardonecchia, Lodovico è riuscito a cimentarsi con grande successo anche lungo tre percorsi di maggiore difficoltà a Sauze d’Oulx, Bardonecchia e Pian Neiretto sopra Coazze (come nel primo filmato condiviso stasera), ritrovando se stesso con le sue abilità psicofisiche, severamente limitate dalle precarie condizioni di salute sopra descritte.
Corrado Martinelli
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