Al via l’apertura automatizzata di 11 beni culturali ecclesiastici in Piemonte, : una modalità tecnologica innovativa, unica in Europa, sviluppata nell’ambito del grande progetto Città e Cattedrali, ideato dalla Fondazione CRT e dalle Diocesi del territorio, in collaborazione con la Regione Piemonte e gli organi periferici del MIBACT, per ampliare le opportunità di accesso alle numerose testimonianze d’arte sacra nel nostro Paese.
L’iniziativa è resa possibile grazie all’impegno economico della Fondazione CRT, con il cofinanziamento della Consulta Regionale per i Beni Culturali Ecclesiastici del Piemonte e della Valle d’Aosta e la partecipazione degli enti proprietari dei beni, sotto l’alta sorveglianza dalle Soprintendenze Archeologia Belle Arti e Paesaggio.
Dopo la sperimentazione avviata con successo sui primi due “beni-test” – la Cappella di San Bernardo di Aosta a Piozzo in Provincia di Cuneo (Diocesi di Mondovì) e la Cappella di San Sebastiano a Giaveno (Diocesi di Torino) –, il sistema di apertura e narrazione automatizzata viene esteso ad altre 11 cappelle e chiese piemontesi: la Chiesa di San Salvatore a San Damiano Macra; la Cappella di San Giulio a Lemie di Lanzo; l’Oratorio di San Michele a Serravalle Langhe; la Cappella di San Rocco a Mombarcaro; il Santuario di Nostra Signora del Tavoleto a Sommariva Perno; la Cappella di San Sisto a Bardonecchia (Melezet); la Cappella di Notre Dame de Coignet a Bardonecchia (Les Arnauds); la Cappella di Sant’Andrea delle Ramats a Chiomonte; la Confraternita di San Francesco a Santa Vittoria d’ Alba; la Cappella di San Bernardino a Lusernetta; la Chiesa di Santa Maria di Missione a Villafranca Piemonte.
I beni sono stati selezionati sulla base di specifici criteri: l’assenza di beni mobili all’interno e di un portale storico all’ingresso, la presenza di elementi di interesse architettonico o pittorico nella cappella, la vicinanza a siti di rilievo, la collocazione in un sistema più ampio di “wellness” e turismo responsabile (via Francigena, percorsi enogastronomici e turistici), la partecipazione attiva da parte della comunità (con un cofinanziamento di circa il 30%).
«L’iniziativa unisce attenzione al territorio e apertura al mondo. Queste cappelle sono tesori del territorio, amati e curati dal territorio – dichiara il Delegato per i Beni Culturali Ecclesiastici della Conferenza Episcopale Piemontese e vescovo di Pinerolo Derio Olivero –. Questo intervento apre le cappelle al mondo, sia perché allarga la possibilità di visita, sia perché mira a creare circuiti degni di essere fatti conoscere fuori dai confini italiani. I luoghi scelti sono tesori che riceviamo dai nostri avi. Nostro compito è mantenerli vivi. L’iniziativa mira a rispettare la tradizione trasmettendola».

Monsignor Derio Olivero
«L’innovativo progetto Città e Cattedrali continua a crescere grazie alla sinergia tra le forze del territorio, al radicato senso di communitas, alle opportunità offerte dalla tecnologia, intesa come uno strumento integrativo e non certo sostitutivo della preziosa e insostituibile opera dei volontari, che hanno partecipato attivamente alla definizione del progetto – sottolinea il Presidente Fondazione CRT Giovanni Quaglia –. Le aperture automatizzate, ultimo tassello di un lungo percorso che negli anni ha messo in rete oltre 500 beni ecclesiastici del Piemonte e della Valle d’Aosta, intendono valorizzare i siti storici legati a una comunità che se ne prende cura, come luoghi vivi e riconosciuti di incontro e inclusione culturale e sociale: un nuovo modo per conoscere la bellezza del nostro territorio».
Dopo aver scaricato sul proprio smartphone l’applicazione “Chiese a porte aperte”, sia per Ios sia per Android, occorre registrarsi e prenotare la visita gratuita. Il visitatore, giunto davanti al bene nell’orario di visita selezionato, inquadrerà il QR code e la porta si aprirà automaticamente. All’interno, un meccanismo multimediale avvierà una narrazione storico-artistico-devozionale del bene culturale, in italiano, in inglese e francese.

Lusernetta, cappella San Bernardino, psuedo Jacobino Longo “Madonna della Misericordia”, 1512
La tecnologia a supporto dei volontari. “Chiese a porte aperte” è un sistema automatizzato per l’apertura e la valorizzazione di siti di particolare interesse storico artistico, che permette di effettuare le visite autonomamente, in condizioni di sicurezza, anche in assenza di un presidio umano: l’apertura automatizzata permette di affrontare meglio la sfida dell’organizzazione dei presidi e della flessibilità degli orari necessari per tenere aperti i tanti luoghi e spazi del sacro presenti sul territorio piemontese.
La tecnologia si pone al servizio della fruizione della cultura, a supporto del ruolo dei volontari – motore ed elemento fondamentale del sistema di valorizzazione di “Città e Cattedrali” –, che si sono formati e sono maturati nella consapevolezza del percorso di crescita delle comunità locali e nel senso di appartenenza dei beni culturali e del paesaggio. Il progetto prevede l’organizzazione di percorsi di formazione annuali per incrementare le competenze storico artistiche, quelle sulla liturgia, la comunicazione, l’accoglienza, la sicurezza, la manutenzione.
Sabato 8 e domenica 9 giugno i volontari saranno a disposizione dei turisti nella scoperta delle cappelle, in una “anteprima” della visita che sarà possibile effettuare in autonomia grazie all’automatizzazione delle aperture, previa prenotazione tramite app.
AGD Piemonte