Il Piemonte tornerà alle urne. Le elezioni del 2010 sono state annullate, confermando l’analoga decisione del Tar, dal Consiglio di Stato.

Respinto il ricorso del governatore leghista Roberto Cota. La presenza della lista “Pensionati per Cota” – le firme dei cui candidati sono risultate false, reato per cui sono stati condannati il consigliere regionale (ora sospeso) Michele Giovine e il padre Carlo – ha, secondo la giustizia amministrativa, falsato il risultato elettorale.

Cota aveva vinto anche grazie ai 27.892 voti della lista “Pensionati per Cota”. Il Tar aveva atteso proprio la condanna definitiva in Cassazione, il 18 novembre 2013, per fissare l’ultima udienza del ricorso nel quale trattare nel merito la questione.

Ai giudici bastò la falsità della lista per annullare il voto. Decisione confermata dal Consiglio di Stato, che si è subito espresso nel merito. In attesa delle motivazioni della sentenza, ciò che è chiaro è che si spalanca la strada verso il voto anticipato.

La discussa legislatura, segnata dalla “spada di Damocle” del ricorso sulla validità e dalla brutta pagina di “Rimborsopoli”, giunge al capolinea. «Giustizia è fatta, questa volta definitivamente – ha commentato Mercedes Bresso – È stata una battaglia lunga e dura ma sono lieta.

Ora i tempi per andare a votare accorpando le regionali con le europee e le amministrative ci sono tutti». Di parere diametralmente opposto (ovviamente!) il governatore decaduto.

«In Piemonte – ha scritto sul suo profilo Facebook – non decidono i cittadini, ma i giudici, i giornali e le banche torinesi. Arrendersi? Mai. Torneremo a vincere alla faccia dei poteri forti, che non hanno digerito i 30 milioni di euro di taglio annuo ai costi della politica regionale e il ripianamento dei buchi della sanità».

Ricorda, inoltre, che contestazioni analoghe a quelle alla lista “Pensionati” della coalizione di centrodestra sono state indirizzate alla lista “Pensionati ed Invalidi”, che sosteneva Bresso.

Una motivazione su cui il Tar già aveva sottolineato che «l’assommarsi di liste illegittime, anche se collocate su fronti contrapposti della competizione elettorale, giammai attenua, ma al più aggrava l’effetto di alterazione della corretta espressione del voto».

Sebbene pure la lista “Pensionati e invalidi” fosse irregolare, i magistrati hanno ritenuto che fosse sbagliato fare un mero calcolo sottraendo i voti dei due movimenti. Una posizione che anche Davide Bono (M5S) rivendica di aver sostenuto da sempre, denunciando «la strutturale illegalità di queste elezioni».

Intanto, le coalizioni scaldano i motori in vista del voto (probabilmente il 25 maggio). Al centrosinistra in pole position, anche se è probabile il ricorso alle primarie, Sergio Chiamparino. L’ex-sindaco di Torino, allo scopo di correre verso Palazzo Lascaris, si è recentemente dimesso dalla presidenza della Compagnia di Sanpaolo.

Più confusa la situazione nel centrodestra, che incassa con qualche fatica lo schiaffo dell’annullamento delle consultazioni, dove si potrebbero tenere le primarie.

Tra i favoriti: Guido Crosetto (Fratelli d’Italia) e Claudia Porchietto (Nuovo CentroDestra).

Marco Margrita
L'ex Presidente della Regione Piemonte Roberto Cota

L’ex Presidente della Regione Piemonte Roberto Cota