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Cultura  

Abbiamo letto "Quadretti in chiaroscuro" di Giancarlo Gili

Abbiamo letto

Una scrittura piacevole, quella di Giancarlo Gili in “Quadretti in chiaroscuro”, che trasporta il lettore tra luoghi e personaggi ormai scomparsi, ma ancora vivi nel ricordo.

 

 

Un libro solo per tante storie. Di oggi e, soprattutto, di ieri. “Quadretti in chiaroscuro” di Giancarlo Gili (Fusta Editore) è una piacevole lettura che tratteggia personaggi e luoghi incontrati dall’autore durante varie fasi della sua vita, trascorsa tra la cascina di famiglia a Savigliano, Cuneo, Torino, senza trascurare diverse incursioni, figlie della passione per i viaggi, in giro per l’Europa.

 

Una lettura da tavolino

La stesura per episodi rende il volumetto agile da leggere, che permette di saltabeccare a piacere da un punto all’altro del libro, aprendolo a caso o seguendo i titoli più curiosi.

 

La dignità di una società ormai scomparsa

Sull’onda del ricordo, anche chi non è originario del cuneese, potrà ritrovarsi nella descrizione di persone povere e dignitose, che conosce ogni società contadina e di personaggi “irregolari”, se non gli stessi, molto simili a quelli che ogni paese può annoverare. I racconti di persone e paesi non si limitano a sottolinearne i tratti stravaganti, ma rimandano sempre a riflessioni più profonde sul senso della vita, della storia e di un’umanità, che – se non perduta del tutto – sta ormai svanendo, forse irrimediabilmente.

GR

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