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Una sfida under 35 al territorio

Una sfida under 35 al territorio

Torino. Progresso e crescita nelle “terre alte”: nasce “Uncem Giovani” Sono giovani, hanno tutti meno di 35 anni, vivono in quelle che vengono chiamate ed identificate come Terre Alte e in queste terre e contesti hanno scelto di impegnarsi, nello studio e nel lavoro, per provarsi e provare a generare progresso e crescita. È nato nelle scorse settimane a Torino “Uncem Giovani”, un team di giovani uomini e donne che credono nell’idea che non c’è montagna senza sviluppo e senza nuove generazioni. Alcuni sono amministratori, consiglieri o assessori, altri sono in contatto con la pubblica amministrazione dei piccoli centri. Altri ancora sono impegnati in associazioni che vivacizzano il tessuto sociale delle Terre Alte. Alcuni si sono laureati con tesi dedicate allo sviluppo socio-economico della montagna o all’organizzazione degli enti locali e insieme hanno fatto nascere una nuova rete a sessant’anni dalla fondazione dell’Unione di Comuni, delle Comunità e degli Enti montani (avvenuta nel 1952 ad opera di molti piemontesi). Nel nucleo fondatore vi sono Chiara Gribaudo, di Borgo San Dalmazzo, Stefano Vantaggiato di Varallo Sesia, Pier Giorgio Brondello di Gaiola, Marco Barra di Paesana, Alex Ostorero di Coazze, Marco Bussone di Vallo Torinese, Davide Mulattieri, Igor Prato, Giuseppe Giaccone di Pamparato, Mirco Nonnis di Carrù, Maria Anna Bertolino di Pinerolo, Marco Stefanetta di Vogogna, Silvia Rodeghiero di Asiago, Marco Borrelli di La Loggia. «Tocca a noi – evidenzia Chiara Gribaudo, educatrice e consigliere comunale a Borgo San Dalmazzo – Siamo noi a dover lavorare attorno a programmi concreti, incanalare professionalità e idee sul territorio. Penso ad esempio all’Unione Europea che ci dà strumenti da utilizzare subito. Anche di questo ci occuperemo come Uncem Giovani, perché l’agenda europea si intreccia profondamente con l’agenda montagna per il Piemonte».
«Vorremmo insieme – aggiunge Marco Barra, psicologo e ricercatore universitario a Torino – ripensare a una nuova montagna, senza romanticismo. I bambini che vivono nelle aree montane hanno sicuramente molto da insegnarci». La montagna “ludica” di scalatori e alpinisti, lascia spazio a una montagna che diventa fulcro di nuovi modelli economici basati sull’uso sostenibile delle risorse a beneficio delle comunità». Soddisfazione per la costituzione di “Uncem Giovani” è nei commenti di Enrico Borghi e Lido Riba, presidenti Uncem nazionale e della Delegazione piemontese, «C’è la voglia di promuove e studiare nuovi mestieri, nuove competenze, nuove conoscenze. È chiaro che non bastano teoria e studi. Servono progetti concreti e Uncem può sostenere questo gruppo. Le diverse competenze e professionalità riaffermano l’esigenza di nuove intelligenze. Questi giovani sono un punto fermo e determinato nell’affrontare insieme un “Progetto montagna”, per il Piemonte e per il Paese». Chiarisce sui primi obiettivi Marco Bussone, tecnico in Uncem, «tra questi, l’approfondimento delle possibilità date dalla programmazione europea 2014-2020. Nel gruppo vi sono almeno tre persone che si sono già occupate di progettualità e di costruzione di opportunità per enti locali. Sanno bene cosa vuol dire fare sviluppo nelle aree montane. Possiamo crescere e aumentare nel numero».

Alessandra Maritano

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