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Il Lanteri diventa un film

Il Lanteri diventa un film

08 giugno 2014

Nei giorni scorsi per le vie e le piazze del centro storico di Pinerolo molte persone sono state incuriosite dalla presenza di una troupe di operatori cinematografici, impegnata nella ripresa dei luoghi più significativi dal punto di vista storico e paesaggistico. Curiosità che si faceva più forte quando qualcuno, avvicinandosi e magari facendo qualche timida domanda, si sentiva rispondere in inglese. Nessun mistero però. I tecnici sono John e Alex, rispettivamente video operatore e regista che raccolgono immagini per un film-documentario sulla vita di padre Pio Brunone Lanteri, fondatore della congregazione degli Oblati di Maria Vergine. John è padre oblato. Alex è un giovane regista che ha già al suo attivo tre film. Si conoscono e sono diventati amici perché Alex frequenta la St. Francis Chapel di Boston. Il progetto di realizzare questa opera nasce nel 1999, durante un viaggio in Italia di padre John, ma per varie difficoltà ha potuto prendere avvio solo nel 2012 quando padre Sergio Zirattu, attuale rettore della congregazione, gli affida ufficialmente l’incarico in vista del bicentenario, nel 2016, della prima fondazione a Carignano degli Oblati. Padre Sergio offre anche tutto il sostegno economico necessario e così con materiali e attrezzature professionali ma soprattutto con competenza, passione e amore può finalmente iniziare l’operazione. Viene consultato padre Tim Gallagher che ha appena terminato la prima biografia in inglese su Lanteri, poi sei mesi di pre-produzione, contatti in Italia con padre Yves Morin per coordinare il viaggio e le riprese in modo da non perdere tempo (permessi, luoghi, aiutanti…). Ed ora, finalmente, sono al lavoro. John e Alex si fermeranno a Pinerolo ancora fino a tutto giugno e il documentario sarà pronto per settembre 2015. Non si “gira” solo a Pinerolo ma anche a Cuneo, Carignano, Torino e in tutti i luoghi dove ha vissuto Lanteri. Il titolo per ora solo provvisorio è “Nunc coepi” (comincio ora), il motto del fondatore che ora avremo l’opportunità di conoscere meglio, attraverso lo sguardo nuovo e fresco di persone che vengono dall’America e puntano i loro obiettivi su luoghi carichi di storia, affascinanti e poco conosciuti anche da molti pinerolesi: il vecchio chiostro della casa “Jacopo Bernardi”, la chiesa di Santa Chiara, la biblioteca storica della congregazione… Il fine di tutto ciò è sicuramente quello di celebrare un uomo del settecento umile ma grande, che in molti modi ha precorso i tempi, ma nel contempo sarà anche una straordinaria vetrina mondiale per la nostra bella Pinerolo.

MASSIMO DAMIANO

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