9 Maggio 2023
Il Festival Suoni delle Terre del Monviso vuol vincere con i biglietti a prezzi popolari
Gli organizzatori del Festival Suoni delle Terre del Monviso puntano sulla risposta del pubblico per mantenere basso il costo dei biglietti per i concerti dell’estate 2023.
In queste settimane il Festival Suoni delle Terre del Monviso ha lanciato grandi eventi, con nomi di altissimo richiamo, ma al contempo ha fatto una scommessa con il territorio: mantenere “popolare” il costo dei biglietti.
E così sarà per i concerti (in programma a giugno e luglio) di
- Biagio Antonacci
- Madame
- Umberto Tozzi
- Eugenio in Via di Gioia
Una nuova forma di crowdfunding vincere la scommessa
Ma per vincere la scommessa c’è bisogno dell’aiuto di tutti, come spiegano i responsabili della rassegna Suoni dal Monviso (che, insieme ad Occit’amo, va a comporre il Festival Suoni delle Terre del Monviso). «Quella che proponiamo può essere considerata una nuova forma di crowdfunding, nella quale tutti – privati cittadini, imprenditori, amministratori – possono fare la propria parte, mettendosi “dalla parte della cultura e dalla parte del territorio”», sottolinea il direttore artistico di Suoni dal Monviso, Enrico Miolano
Le ragioni del caro biglietti
«Negli ultimi mesi – precisa il presidente dei Polifonici del Marchesato, Alex Balangero -, chiunque abbia cercato di comprare biglietti per un concerto in programma tra la primavera e l’estate nelle più svariate parti d’Italia, si è probabilmente accorto che i prezzi sono aumentati in modo significativo rispetto agli ultimi anni. Anche se le ragioni possono essere diverse, la crescita si spiega con una serie di aumenti – cachet degli artisti, allestimento dei palchi, commissioni delle piattaforme per la vendita dei biglietti, spese di viaggio – che tutti insieme incidono sul prezzo finale».
Se per alcuni costi è semplice spiegare l’origine dell’aumento, per altri è più complesso. Dipendono
- dall’influenza delle piattaforme di streaming
- dalla presenza di poche grandi multinazionali che controllano una quota significativa del mercato della musica.
Cachet alle stelle
Rispetto al 2019, i cachet sono raddoppiati, se non triplicati. «Il costo dei cachet più alti, anche di cantanti e band non di forte richiamo, finisce inevitabilmente per essere pagato dagli spettatori attraverso l’aumento generale del costo dei biglietti, e l’effetto principale di questa corsa al rialzo è un aumento di tutti i cachet: in sostanza è stata fissata una soglia economica sotto cui l’intero mercato non può scendere».
Concerti solo per ricchi? C’è chi dice no!
Anche le conseguenze di questi rincari non sono scontate. I tanti sold out registrati in pochi minuti dimostrano che il prezzo è collegato comunque a una domanda molto intensa, e che ci sono moltissime persone disposte a sborsare un sacco di soldi per i concerti. Da un certo punto di vista, quindi, esiste il mercato anche per biglietti dai prezzi così alti.
- «Questo meccanismo porta ad una prima evidente conseguenza. La maggior parte dei concerti sta diventando “riservata” soltanto a persone benestanti – prosegue Miolano -. Questo ci ha fatto riflettere molto e, nell’allestimento del cartellone di Suoni dal Monviso/Suoni delle Terre del Monviso, abbiamo lavorato e lottato per invertire (nel nostro piccolo) questa tendenza».
- In che modo? «Cercando di mantenere popolari i prezzi dei biglietti – dice ancora Balangero -; affermazione che può essere tranquillamente verificata andando a confrontare i costi dei biglietti degli stessi artisti impegnati in festival analoghi, nello stesso periodo».
- E come fate a coprire i costi? «Prima di tutto scommettiamo sul pubblico, sui grandi numeri, nella speranza che la gente apprezzi questo sforzo e acquisti i biglietti. E poi con un ampio e faticoso lavoro di rete, che parte dagli enti pubblici del territorio e arriva ai partners privati».
Correte a comprare i biglietti
Qui parte l’appello: «Ci rivolgiamo al pubblico, perché corra ad acquistare i biglietti degli eventi, e ci rivolgiamo gli imprenditori, alle aziende… – dice Miolano -. Se credete in questa scommessa, sostenete il Festival. Sarà un modo concreto per sostenere il territorio, per sostenere la cultura e la musica».
Grandi nomi e artisti emergenti
E non si parla solo di grandi nomi: «Assolutamente! È vero che l’artista di richiamo è importante, ma noi crediamo nei giovani, nelle realtà locali, nella musica che nasce “dal basso” (e il programma che stiamo via via svelando lo sta dimostrando e lo dimostrerà), nella sostenibilità ambientale, non quella sbandierata a parole, ma quella concreta, che si può toccare e misurare con i fatti».
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