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Territorio  

Il Centro aperto per anziani… una gran bella storia

Il Centro aperto per anziani… una gran bella storia

Perosa Argentina. Incontro con il direttore della struttura Danilo Galliano Anno 1976. Dal terribile terremoto che sconvolge il Friuli, alla nascita del quotidiano “La Repubblica”, da Jmmy Carter che vince le elezioni presidenziali americane alla morte del “padre” di tutti i cinesi Mao Tse Tung. Al di là di questi avvenimenti storici, in Val Chisone nel comune di Perosa Argentina nei locali ristrutturati dell’ex Istituto Salesiano degli anni 1898-1973 nasce una grande realtà per le persone anziane: la fondazione del “Centro aperto per Anziani”. Danilo Galliano, oggi, dirige questa importante attività sociale di proprietà della parrocchia di San Genesio. Nel suo ufficio un mattino di metà febbraio c’è un incontro sul tema della gestione.

Il “Centro aperto per anziani” di Perosa Argentina di ieri e di oggi. Quali le differenze dopo 35 anni dalla sua costituzione?

“Una struttura alberghiera, sede dell’ex Istituto dei Salesiani, in 35 anni è stata trasformata in efficiente struttura socio-sanitaria per ospiti autosufficienti, parzialmente autosufficienti e non. Dai primi cinque dipendenti di quegli anni si è passati ai 35 di oggi”.

Com’è strutturato il complesso per ospiti, sia per autosufficienti, sia per persone non autonome?

“I posti in totale sono 58 suddivisi in 24 per parzialmente autonomi, 19 autosufficienti e 15 non autosufficienti convenzionabili con ASL”.

Quali sono gli indirizzi sul percorso residenziale socio sanitario?

“L’organizzazione del percorso residenziale socio-sanitario, in base al progetto assistenziale, nonché il relativo monitoraggio, viene coordinato dalla struttura erogatrice su indirizzo degli Enti invianti, garantendo coerenza fra i bisogni rilevati ed espressione nei progetti assistenziali e globalità delle risposte disponibili da parte della struttura”.

Quali capacità manageriali occorrono per gestire al meglio un’entità così complessa?
“Il responsabile della struttura deve aver maturato una congrua esperienza nel coordinamento organizzativo e gestionale dei servizi, strutture o nuclei residenziali o semiresidenziali e deve essere in possesso di titolo di studio scuola media superiore, con almeno tre anni d’esperienza. Questi sono i requisiti richiesti dalla Regione Piemonte. Inoltre è nominato dal Consiglio di Amministrazione e opera in base agli obiettivi e indirizzi gestionali definiti dal Consiglio medesimo e dallo Statuto”.

Quali sono le caratteristiche che occorrono al personale impegnato nei vari servizi alla persona?

“Il personale addetto al servizio assistenziale di 19 unità è in possesso di qualifica regionale OSS (Operatore socio-sanitario)”.

A fianco del personale qualificato e professionale lavorano anche parecchi volontari.

“I volontari costituiscono l’ossatura della struttura. Rappresentano il Consiglio d’amministrazione, quindi non sono retribuiti. Così è anche per i servizi di segreteria, portineria, aiuto lavanderia, sartoria, infermeria, manutenzione ordinaria e animazione. Tutte persone che lavorano in silenzio senza tanti clamori”.

Se il Direttore avesse una bacchetta magica quale sarebbe il suo più grande sogno da tradurre in realtà?

“I desideri da realizzare sono parecchi. In primis c’è da ristrutturare il “Centro” per poter ospitare molte più persone non autosufficienti. E sarebbe auspicabile una detassazione per l’attività assistenziale che giocoforza comporterebbe una riduzione mensile della retta”.

Giovanni Berger

Organigramma Associazione “Centro Aperto per Anziani”.

Don Luciano Bertinetto parroco (Presidente); Mario Palmero, Enrica Maurino, Giuseppe Coello, Luca Favetto, Andrea Barale (Consiglio di Amministrazione); Danilo Galliano(Direttore Residenza Assistenziale); Remigio Gaiani (Direttore amministrativo), Matteo Galliano, Luca Bergesio (Collegio dei Revisori). Oltre alla gestione della Casa, il Centro gestisce l’annesso “Cine-teatro Piemont” per conto della parrocchia di San Genesio.

Un po’ di storia

I senior Mario Palmero e Gianfranco Negro sono tra i fondatori dell’Associazione “Centro Aperto per Anziani”, raccontano. «L’idea per la destinazione d’uso dei locali ex Salesiani – dice Mario Palmero – era stata presa dall’allora parroco di Perosa Argentina Ottorino Girotti nel suo ruolo di Presidente. Oltre a “don Rino” c’erano anche Gianfranco Negro che fu nominato in seguito Vice Presidente, Ida Suita la direttrice, Carlo Lussana e il sottoscritto. Nel mese di settembre del 1976 abbiamo incominciato a lavorare poiché la Casa era stata dimessa dai Salesiani e bisognava darle una nuova destinazione. Da subito maturò l’idea di un Centro per Anziani, ma conservando i locali e l’area del cortile già dell’Oratorio per i giovani. All’inizio era soltanto un circolo diurno frequentato da molti pensionati per trascorrere i pomeriggi in compagnia sotto la responsabilità di Beppe Suita e Luigi Salvi. C’era anche una saletta dove le signore facevano maglia e ricami. Il passo successivo è stato di realizzare un Centro che svolgesse una funzione di pensionato per anziani autosufficienti della Valle con una nuova ristrutturazione». Gianfranco Negro aggiunge: «Dopo vent’anni di lavoro da volontario nella struttura, laddove ho dato il mio notevole contributo, ho passato il testimone della staffetta solidale ad altre persone. Tuttavia conservo ancora dopo 35 anni il bastone che mi era stato regalato e intagliato con i coltellini dai primi due ospiti e che mi accompagna nelle passeggiate da ottantaduenne». Al puzzle del Centro Aperto per Anziani, con il trascorrere degli anni, vengono incastrati tanti altri piccoli e grandi pezzi colorati, ma è già storia d’oggi.

Gi.Be. Il centro anziani di Perosa.

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