Skip to Main Content

Pianura  

Frossasco. Respinto il ricorso sul palo per telecomunicazioni istallato accanto alla scuola materna

Frossasco. Respinto il ricorso sul palo per telecomunicazioni istallato accanto alla scuola materna

È bastata una settimana al Tribunale di Torino per pronunciarsi sul ricorso inoltrato dal Comitato Uniti in Val Noce a proposito del palo per telecomunicazioni innalzato dal Comune di Frossasco a ridosso della scuola materna. “Respinto“. Questa la decisione del giudice Ludovico Sburlati che il 7 settembre aveva ricevuto il materiale prodotto dai legali delle rispettive parti: i comitati “Rodotà” e “Uniti in Val Noce” contro il comune di Frossasco e il Consorzio TOP-IX.

Il Comune di Frossasco, che la scorsa settimana aveva rimandato ogni commento in attesa del pronunciamento, oggi ha diffuso un comunicato stampa a firma del sindaco Federico Comba nel quale informa che con la sentenza di ieri «il Tribunale, sulla base della consulenza tecnica d’ufficio e in conformità con le verifiche di ARPA Piemonte, ha accertato il pieno e integrale rispetto dei valori e dei
limiti stabiliti dalla legge per la protezione della popolazione dalle esposizioni ai
campi elettromagnetici». Puntualizzando poi che «Il Tribunale ha accertato la totale infondatezza delle affermazioni dei ricorrenti».

«Non poteva andare peggio – ha reagito Ugo Mattei, referente del Comitato Rodotà, commentando  la decisione del giudice sul canale Byoblu  -. Questa è una posizione burocratica, anche contraria a quella che sono i precedenti della Corte di Cassazione in materia di inquinamento acustico, che non si è misurata con gli argomenti che avevamo portato. Il comitato Rodotà e i genitori Uniti in Val Noce volevano ottenere quantomeno che i plessi scolastici fossero considerati delle zone franche, delle oasi nelle quali i piccoli possono crescere senza essere eccessivamente condizionati da elettromagnetismo».

Rigettando le richieste dei comitati ricorrenti, il Tribunale li ha anche condannati al rimborso delle spese sostenute dal Comune e dalle altre parti del giudizio.

«Questo è stato l’aspetto più antipatico – ha osservato Mattei -. Il giudice ci ha condannati molto pesantemente (circa 17mila euro in totale)».

https://youtu.be/sjeI9OB6qbM

«L’intenzione di questa “condanna” – riferisce Ombretta Pons, vice presidente del Comitato Uniti in Val Noce – ci sembra quella di voler intimorire i cittadini facendo pagar loro le spese, colpendoli sui soldi. La decisione appare davvero come un “colpo di potere”».

E prosegue: «Il comune si vanta di essere sotto il cappello della legge, però restano molti punti da chiarire. Quando è stato posizionato il palo non c’era un regolamento comunale che invece è obbligatorio; non sono state prese in considerazione considerazione altre localizzazioni più opportune come l’area del cimitero; per non parlare del fatto che il palo è stato innalzato senza un certificato anti folgorazione».

A breve il Comitato, che ha pubblicato un commento sulla propria pagina facebook (leggi qui),  incontrerà i propri legali. «Vogliamo capire quali sono le possibilità che si aprono adesso e poi prenderemo delle decisioni in merito, intanto proseguiamo la raccolta fondi (info su unitivalnoce.wixsite.com/unitivalnoce) per far fronte alle spese».

 

 

 

 

 

 

LASCIA UN COMMENTO  

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. Visualizza l'informativa privacy. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *